Corea del Nord, c’è carenza di cibo: Kim Jong-un riunisce funzionari

La carenza di cibo, medicinali e altre necessità è peggiorata da quando Kim Jong-un ha completamente sigillato i confini della Corea del Nord nel gennaio 2020. L’obiettivo era tenere il coronavirus a distanza, ma le conseguenze si stanno rivelando in parte disastrose. Ufficialmente, non ci sono casi di coronavirus nel paese, anche se gli esperti lo ritengono impossibile, dal momento che, prima della chiusura, centinaia di contrabbandieri attraversavano ogni giorno il confine con la Cina. Ma il leader nordcoreano lo ha ribadito, rifiutando tre milioni di vaccini, su concessione del programma Covax. La motivazione? Ha chiesto che i vaccini fossero “ricollocati a favore di Paesi gravemente colpiti“, ha detto una portavoce dell’Unicef.

La Corea del Nord lotta contro la carenza di cibo

Intanto il leader della Corea del Nord ha invitato i suoi funzionari ad affrontare i problemi di approvvigionamento alimentare e ha evidenziato i pericoli del cambiamento climatico. I tifoni dello scorso anno hanno infatti avuto un grave impatto sui raccolti, mentre settimane di siccità seguite da forti piogge monsoniche li hanno nuovamente danneggiati, lasciando la popolazione in preda a un grave carenza di approvvigionamento alimentare.

Kim Jong-un: “I rischi del cambiamento climatico”

Per il leader nordcoreano, è tempo di agire. Bisogna correre ai ripari e attuare le misure necessarie per scongiurare il rischio di nuove siccità e inondazioni. Kim Jong-un ha richiamato all’attenzione i suoi funzionari con un discorso al Politburo, il più importante organo decisionale del partito di governo.  “Il pericolo del cambiamento climatico è diventato più elevato negli ultimi anni“, ha espresso Kim Jong-un, aggiungendo che è necessario intraprendere un’azione urgente. Al fine di evitare ulteriori inondazioni, “occorre lavorare ai margini del fiume e procedere al rimboschimento per il controllo dell’erosione“.

Le ragioni della crisi alimentare

Si tratta di questioni prioritarie, alla luce della conclamata carenza di cibo e beni di necessità, che rischia di mettere in ginocchio la Corea del Nord. Infatti, oltre ai danni causati dai disastri naturali, l’economia del paese è stata duramente colpita dalle sanzioni internazionali. Ma anche dalla chiusura delle frontiere e dai severissimi blocchi per prevenire la diffusione del Covid. Queste misure hanno infatti colpito le importazioni dalla Cina, uno scambio di vitale importanza per l’economia della Corea del Nord, che adesso deve fare i conti con una delle più gravi crisi alimentari del secolo.

 

 

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