Il deputato repubblicano ritiene che la vicepresidente degli Stati Uniti si sia macchiata di gravi crimini, soprattutto sul fronte dell’immigrazione
Sembra proprio che per Kamala Harris, l’attuale vicepresidente degli Stati Uniti, le giornate turbolente siano iniziate ancor prima di diventare ufficialmente la candidata del Partito Democratico alle prossime elezioni presidenziali. La probabile avversaria di Donald Trump è stata accusata dal deputato repubblicano Andy Ogles, che ne ha richiesto la messa in stato di accusa, di aver commesso dei gravi crimini negli ultimi anni, soprattutto sul fronte dell’immigrazione.
Ogles ha presentato degli articoli dai quali, secondo lui, emergerebbe una “straordinaria incompetenza nell’esecuzione dei doveri” da parte di Harris. Il deputato si è soffermato in particolare sull’immigrazione, uno dei dossier affidati da Biden alla sua vice, tema sul quale l’ex procuratrice generale della California avrebbe mostrato un “forte rifiuto” nell’attuazione delle leggi esistenti, nonché una “palpabile indifferenza verso gli americani che soffrono a causa della crisi al confine” con il Messico.
Ogles ha anche accusato Harris di aver nascosto le condizioni mentali di Biden, violando così la fiducia riposta nel governo dai cittadini statunitensi. Per quanto sia stato bersagliato più volte per il suo presunto declino cognitivo, l’attuale presidente ha da poco dichiarato di essere ancora in grado di svolgere le proprie mansioni e che terminerà il proprio mandato in buone condizioni di salute.
Sembra improbabile che si possa effettivamente arrivare all’impeachment di Harris, anche perché il Senato è ancora sotto il controllo dei democratici e difficilmente confermerebbe una messa in stato di accusa approvata dalla Camera. Si tratta comunque di un campanello d’allarme che l’attuale vicepresidente farebbe meglio a non ignorare. All’interno della Camera dei rappresentanti, infatti, è presente un gruppo di repubblicani, guidato da Elise Stefanik, che punta a far condannare Harris per via della sua gestione del confine tra gli Stati Uniti e il Messico. L’iniziativa di Ogles potrebbe rivelarsi solo la punta di un iceberg molto più profondo.
A Natale 2021, Ogles è balzato agli onori della cronaca per aver posato assieme alla sua famiglia imbracciando delle armi d’assalto. Lo scatto in questione è tornato alla ribalta nel marzo del 2023, quando si è verificata una strage nella Covenant School di Nashville, una delle principali città del Tennessee, lo stato che il deputato rappresenta a Capitol Hill.
Forte sostenitore di Trump, Ogles milita nel Partito Repubblicano dal 2002 e porta avanti idee vicine a quelle di altri politici di destra, come la contrarietà all’aborto e al matrimonio tra persone dello stesso sesso. In passato ha sostenuto la proposta di tagliare i fondi al Dipartimento dell’istruzione degli Stati Uniti d’America e ha negato la legittimità della vittoria di Joe Biden alle elezioni presidenziali del 2020. È stato sindaco della Contea di Maury, nel Tennessee, dal primo settembre 2018 al 30 agosto 2022. Dal 3 gennaio 2023 rappresenta il Tennessee in qualità di membro della Camera dei Rappresentanti. Prima di entrare nel Partito Repubblicano si è laureato in scienze politiche e ha lavorato sia nella ristorazione che nel settore immobiliare. È anche stato il direttore operativo di un’organizzazione non profit che si occupava di combattere la tratta di esseri umani.
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