Carnevale vietato, a Rio de Janeiro non ci stanno: centinaia di arresti

Sradicare un popolo dalle sue tradizioni a volte può rivelarsi una missione complicata. Anche se è in corso una pandemia globale, e il tuo Paese è uno tra quelli che il Coronavirus ha travolto con più crudeltà. Ma chiedere al Brasile di rinunciare al carnevale si è rivelato un’impresa fin troppo difficile, e infatti a Rio de Janeiro si è proceduto ai festeggiamenti come se nulla fosse. O quasi. Tanto che i tantissimi party illegali che la metropoli carioca ha presentato hanno provocato inevitabili conseguenze. A partire dagli arresti, che in questi giorni sono stati centinaia.

Gli appelli a vuoto della stella della samba

E dire che Rio de Janeiro si era ampiamente preparata a una situazione del genere. Lo dimostra Neguinho da Beija-Flor, stella assoluta della samba brasiliana. In questi giorni aveva rilasciato un’intervista, spiegando a chiare lettere che celebrare regolarmente il carnevale sarebbe stato equivalente a una “sfilata sui cadaveri“. Ma il suo appello a nulla è valso, dato che in tanti hanno deciso di non rinunciare alla tradizione. Anzi, troppi.

Se la più larga parte della cittadinanza di Rio de Janeiro ha infatti rispettato gli appelli (e il buon senso), chi ha deciso di sfidare le autorità non è infatti mancato. È il caso dei circa 200 che si sono riversati nel Jockey Club, noto locale cittadino, per festeggiare il carnevale come se nulla fosse. Ma non è tutto, perché anche nelle favelas si sono tenute numerose feste illegali. E non tutti i vip si sono rivelati come Neguinho da Beija-Flor, dato che la popstar Belo ha organizzato uno show al Complexo da Maré, cui hanno assistito centinaia di persone.

La tradizione del carnevale e l’incubo Coronavirus

Il modo peggiore di affrontare un momento comunque di grande festa per il Brasile, come il Carnevale. Ma che arriva in un momento in cui il Paese sudamericano è in ginocchio a causa della pandemia. E infatti anche solo domenica il Coronavirus ha ucciso ben 1097 persone. Il bilancio delle vittime in Brasile è di quasi 240 mila dall’inizio dell’emergenza, un numero secondo solo a quello degli Stati Uniti.

Per qualcuno, però, ha evidentemente avuto il sopravvento onorare la lunghissima e celebratissima tradizione del Carnevale. Nonostante le autorità lo avessero ufficialmente vietato, cancellando anche quella parata delle scuole di samba che a Rio de Janeiro si teneva senza soste dal lontano 1932. Nel 2021, però, la salute deve prevalere anche su questo. In diverse centinaia, purtroppo, non lo hanno capito.

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