Capitol Hill, la rivolta: lo sciamano di QAnon si dichiara colpevole

L’assalto a Capitol Hill nel gennaio 2021 ha scritto una delle pagine più nere della storia americana. Le immagini della rivolta nel giorno in cui il Congresso avrebbe dovuto certificare la vittoria del presidente Biden fecero il giro del mondo. Ma fu una fotografia tra tutte a catturare l’attenzione dei media internazionali. Un uomo vestito da vichingo, avvolto da una pelliccia, con il volto dipinto a stelle e strisce, sventola una bandiera americana e guida i rivoltosi all’assalto. Si faceva chiamare lo sciamano di QAnon, una teoria cospirazionista di estrema destra, ma il suo vero nome è Jacob Anthony Angeli Chansley e attualmente è detenuto in carcere. A distanza di otto mesi dal suo arresto, Jake Angeli ha patteggiato una condanna dichiarandosi colpevole per il suo coinvolgimento nelle rivolte di Capitol Hill.

Jake Angeli rischia fino a 51 mesi di carcere

Pochi giorno dopo l’assalto al Campidoglio, le forze dell’ordine avevano arrestato Jake Angeli con l’accusa di infrazione, turbamento della quiete pubblica, intralcio alla giustizia e di aver provocato disordini. Il suo avvocato, Albert Watkins, ha recentemente affermato che il suo cliente soffre di problemi mentali. Dopo aver avanzato diverse richieste in merito al suo rilascio, Jake Angeli afferma ora di sconfessare la teoria di QAnon e di aver perso fiducia in Donald Trump. A fine novembre si terrà l’udienza per decidere la pena da comminare: Jake Angeli rischia fino a 51 mesi di carcere.

Altre 50 persone dichiarate colpevoli

Finora altre 50 persone tra le circa 600 accusate si sono dichiarate colpevoli di reati minori, come turbamento della quiete pubblica. A luglio, uno dei sostenitori dell’ex presidente Donald Trump, Paul Alan Hodgkins, è stato condannato a otto mesi di carcere. Si tratta della prima sentenza penale relativa agli incidenti che scossero gli Stati Uniti durante il passaggio di poteri post elettorale. Ma, come riferiscono alcune fonti, i sostenitori degli imputati della rivolta del Campidoglio starebbero pianificando una grande manifestazione a Washington alla fine di questo mese.

 

 

 

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