La California prova a svincolarsi dagli Stati Uniti. Per ora solo nella gestione dell’emergenza sanitaria derivante dalla diffusione del Coronavirus. Poi chissà.
La bomba arriva direttamente dal Governatore Gavin Newsom, che spiega i motivi della sua decisione e la portata della stessa in un’intervista a ‘MSNBC’. L’esponente del Partito Democratico, già sindaco di San Francisco, dichiara di voler usare “l’ingente potere d’acquisto della California” come “Stato-nazione“. Lo scopo è quello di “acquisire le forniture ospedaliere che il governo federale non ha fornito”.
Secondo Newsom, nel caso in cui il piano dovesse andare a compimento, la California potrebbe addirittura “esportare alcune di quelle forniture verso gli Stati bisognosi”.
La gestione politica del presidente Donald Trump è come noto estremamente divisiva e polarizzante negli Stati Uniti. E in particolare in una terra dalla forte connotazione liberal e multirazziale come la California potrebbe andare incontro a importanti conseguenze.
La faccenda al momento riguarda la sola gestione dell’emergenza Coronavirus. L’intenzione dichiarata di Newsom è quella di porre rimedio alla carenza di dispositivi di protezione individuale. Un problema che alla Casa Bianca non stanno riuscendo a gestire. Il suo intervento dovrebbe invece garantire la consegna di circa 200 milioni di mascherine al mese in California, grazie a un importante intervento economico e la gestione capillare del rapporto con i fornitori.
Impossibile però ignorare il messaggio politico che questa iniziativa sottende. Non solo sul fronte della gestione della crisi (come a dire “in California siamo in grado di fare a livello statale ciò che Trump non riesce a fare a livello federale e quindi nazionale“). Ma soprattutto nell’ottica di uno scontro tra Democratici e Repubblicani che sta assumendo contorni inquietanti.
Ha generato grandi polemiche, per esempio, la decisione della Corte Suprema degli Stati Uniti (in particolare del suo blocco repubblicano) a proposito delle elezioni in Wisconsin. I cittadini sono stati chiamati a presentarsi alle urne di persona, in piena pandemia. Una decisione che in California, uno degli Stati che più si sta impegnando a contrastare il Coronavirus, è stata presa particolarmente male.
Non a caso un altro importante esponente del Partito Democratico in California, Scott Wiener, ha rincarato la dose. Le sue parole, decisamente dure, fanno capire quanto la pentola sia in ebollizione: “Riorientare il rapporto dello Stato con Washington è una necessità, non una scelta. Il governo federale non è più un partner affidabile nella fornitura di assistenza sanitaria, nel sostegno agli immigrati, nel sostegno alle persone LGBT, nella protezione dell’ambiente. Di conseguenza dobbiamo creare un nostro specifico percorso“.
“Abbiamo bisogno di un partner federale affidabile. E in questo momento non ce l’abbiamo“, la sua pesante chiosa finale.
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