Burkina Faso, morti i tre giornalisti coinvolti nell’attacco jihadista

Come reso noto da fonti di intelligence del Burkina Faso, quattro persone, tra cui due spagnoli e un irlandese, sarebbe state uccise in seguito a un’imboscata armata. L’agguato, come riporta Reuters, sarebbe avvenuto nei pressi di una strada che conduce alla riserva della foresta di Pama. Il convoglio era in azione nell’ambito di un pattugliamento anti-bracconaggio. Al momento, le autorità spagnole e il ministro degli Esteri non hanno rilasciato dichiarazioni sull’attacco, di cui si teme una probabile matrice jihadista. Nelle ultime ore, tuttavia, il governo di Madrid aveva confermato la scomparsa di due concittadini nel corso di una pattuglia anti-bracconaggio nell’est del Burkina Faso, alla quale avevano preso parte anche educatori e giornalisti occidentali. Uno di questi era il noto documentarista David Beriáin.

Le conseguenze dell’imboscata in Burkina Faso

Le informazioni disponibili indicano che i due spagnoli e l’irlandese sarebbero giornalisti che lavoravano per conto di una ong ambientalista. Oltre a loro sarebbe rimasto coinvolto nell’imboscata anche un cittadino del Burkina Faso. Gli assalitori erano a bordo di due pick e di una ventina di moto. In seguito all’agguato avrebbero rubato armi e droni ai giornalisti, oltre alle loro jeep.

Gli assalitori farebbero parte dell’organizzazione Jihadista Jamaat Nusrat al Islam wa al Muslimin

Su Twitter, l’account “Sahel Security Alerts”, che monitora la situazione nell’area del Liptako-Gourma, ha parlato del ritrovamento di un audio in cui i presunti autori dell’agguato rivendicano di fare parte dell’organizzazione Jihadista Jamaat Nusrat al Islam wa al Muslimin. Gli assalitori, inoltre, sostengono di aver ucciso tre “bianchi”, sequestrato due veicoli, diverse motociclette e armi.
Dal 2015 in poi, le azioni violente dei gruppi jihadisti sono diventate più frequenti, arrivando a causare più di 1.200 morti e oltre un milione di sfollati. Inizialmente gli attacchi erano concentrati nel nord del Burkina Faso, ma poi si sono diffusi anche alla capitale (Ouagadougou) e ad altre regioni, in particolare quelle dell’est e del nord ovest.

Confermata l’identità delle vittime

María Aránzazu “Arancha” González Laya, la ministra degli esteri spagnola, ha reso noto che nell’imboscata ha perso la vita il celebre documentarista Daivd Beriáin. Si trovava in Burkina Faso per realizzare un reportage sulla caccia di frodo nell’est del Paese per conto di Movistar Tv. Assieme a lui c’erano il cameraman Roberto Fraile e un reporter irlandese. Entrambi hanno perso la vita nell’agguato.

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