Il premier del Regno Unito, Boris Johnson, ha annunciato al Paese che il numero di morti da Covid ha superato le 100 mila unità. Mai nella sua storia la Gran Bretagna aveva registrato un numero così elevato di vittime per un singolo evento. È stato calcolato che i decessi dovuti alla pandemia hanno superato quelli della Peste di Londra del 1665-1666 uniti alle vittime di Aids e di azioni terroristiche messi insieme dal 1945 a oggi. Le 100 mila vittime sono superiori persino a quelle del Blitz che devastò Londra per mesi con i bombardamenti degli aerei nazisti. In nessun giorno della sua storia il Paese ha dovuto conteggiare 1.631 vittime. Come invece è avvenuto martedì scorso per i morti di Covid. Gli esperti avvisano inoltre che il triste conteggio peggiorerà sensibilmente nelle prossime settimane.
Le vittime civili della Seconda guerra mondiale furono in Gran Bretagna circa 70.000. 40.000 delle quali uccise durante il Blitz, con i ripetuti bombardamenti tedeschi su Londra dal settembre 1940 al maggio 1941. Le vittime del terrorismo, dal 1970, sono state 3.395. Quelle di Aids, del cui contagio si ebbe molta paura per decenni, poche centinaia. I 100.000 morti di Covid sono dunque un traguardo impressionante. Una cifra simbolica che conferma la gravità del disastro.
Boris Johnson ora chiede unità di intenti: “È il momento di affrontare l’emergenza”
“Assumo ovviamente piena responsabilità per ogni decisione presa dal governo”, ha ribadito da parte sua Boris Johnson, aggiungendo che ci sarà “tempo per riflettere”, “trarre le lezioni necessarie” e “prepararsi” meglio a una prossima pandemia più avanti, ma insistendo che ora è il momento di affrontare l’emergenza e, in primo luogo di accelerare nella campagna sui vaccini per venirne a capo. Il premier, quindi, ha rimarcato che il governo “sta facendo tutto il possibile” in questa fase per somministrare le vaccinazioni e “proteggere” intanto la popolazione dai contagi e che “non ci sono risposte facili” dinanzi a una pandemia senza precedenti che investe tutto il mondo. Mentre Johnson ha rimproverato al Labour di strumentalizzare la situazione, di non riconoscere i progressi fatti sui vaccini, di non esprimere una posizione coerente sulla chiusura o la riapertura delle scuole.