In seguito al dirottamento a Minsk del volo Ryanair, il governo degli Stati Uniti ha deciso di ripristinare le sanzioni contro nove imprese locali bielorusse. La Casa Bianca ha definito l’operazione condotta per arrestare Roman Protasevich “un diretto affronto alle norme internazionali”. Inoltre, in coordinamento con l’Unione europea e altri partner e alleati, gli Usa “stanno sviluppando una lista di sanzioni mirate contro membri chiave del regime del presidente Alexander Lukashenko associati con gli attuali abusi dei diritti umani e la corruzione, la falsificazione delle presidenziali del 2020 e il dirottamento del volo Ryanair”.
Gli Stati Uniti valutano un nuovo ordine esecutivo
Non è tutto. L’amministrazione di Joe Biden sta anche valutando un nuovo ordine esecutivo che fornirà agli Stati Uniti “maggiori autorità per imporre sanzioni su elementi del regime di Lukashenko, la sua rete di supporto e coloro che sostengono la corruzione, l’abuso dei diritti umani e gli attacchi contro la democrazia”. Inoltre, il Dipartimento di Stato ha invitato i cittadini statunitensi a non viaggiare in Bielorussia. La Federal Aviation Administration, invece, ha chiesto alle compagnie aeree “di esercitare la massima cautela quando decidono di sorvolare lo spazio aereo bielorusso”. Gli Stati Uniti sospenderanno la loro applicazione discrezionale dell’accordo sui servizi aerei Usa-Bielorussia 2019.
La Casa Bianca condanna gli eventi del 24 maggio
Assieme alle sue controparti europee, il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti è al lavoro sulla situazione bielorussa. “Gli Usa si sono uniti alla pubblica condanna degli eventi del 23 maggio presso le Nazioni Unite, l’Ocse, l’Icao, il G7 e la Nato. Continueremo a sostenere presso questi organismi un’azione contro il regime di Lukashenko“.
La Casa Bianca ha spiegato che queste misure sono state adottate per dimostrare l’impegno degli Stati Uniti nei confronti delle aspirazioni del popolo bielorusso. “Chiediamo a Lukashenko di consentire un’indagine internazionale credibile sugli eventi del 23 maggio, di rilasciare immediatamente tutti i prigionieri politici e di avviare un dialogo politico completo e genuino con i leader dell’opposizione democratica e i gruppi della società civile che conduca a libere ed eque elezioni presidenziali sotto gli auspici e il monitoraggio dell’Ocse”.