Biden e Xi cercano di abbassare i toni ma è scontro su Taiwan

Si è svolto oggi l’atteso incontro virtuale tra Biden e Xi jinping, i presidenti delle due maggiori potenze al mondo. Questa era la terza volta che i due leader parlavano dall’insediamento di Biden a gennaio.
Il colloquio si è svolto in virtuale, in quanto sono due anni che il leader cinese non lascia lo stato, dallo scoppio della pandemia. La sua assenza era stata criticata anche alla Cop26.

Incontro cruciale tra Biden e Xi

Le relazioni tra Cina e Stati Uniti sono cruciali per entrambe le parti e per il resto del mondo. Con Pechino che ha ripetutamente invitato la nuova amministrazione a Washington a migliorare le relazioni che si sono deteriorate sotto il predecessore Donald Trump. Di fronte alle pressioni interne in patria, sia Biden che Xi sembravano determinati ad abbassare i toni in quella che per entrambe le parti è la relazione più significativa – e spesso turbolenta – sulla scena globale.

Come ho detto prima, mi sembra che la nostra responsabilità come leader di Cina e Stati Uniti sia quella di garantire che la concorrenza tra i nostri Paesi non si trasformi in un conflitto, intenzionale o meno“, ha detto Biden a Xi.

Entrambi stanno affrontando preoccupazioni interne, con i numeri dei sondaggi di Biden che crollano di fronte all’inflazione, alla minaccia del coronavirus e al caotico ritiro dall’Afghanistan. Al tempo stesso Xi sta affrontando la carenza di energia e una delle maggiori crisi immobiliari degli ultimi anni.

Il rapporto tra i due, fin dall’insediamento di Biden, non è stato senza tensioni. Il presidente USA ha subito criticato Pechino per le violazioni dei diritti umani contro gli uiguri, la soppressione delle proteste democratiche a Hong Kong, l’aggressione militare contro l’isola autogovernata di Taiwan. I deputati di Xi, nel frattempo, si sono scagliati contro la Casa Bianca di Biden per aver interferito in quelle che considerano questioni interne cinesi.

La Cina mette in guardia gli USA: giù le mani da Taiwan

Entrambe le parti hanno sottolineato il rapporto personale dei due uomini e il vertice è stato un tentativo di allentare le tensioni. Ma non potevano sfuggire a uno degli argomenti più delicati: l’isola autogovernata di Taiwan.

La Cina vede Taiwan come una provincia separatista che un giorno verrà riunificata con la terraferma. Gli Stati Uniti, pur riconoscendo i legami formali con la Cina, si sono impegnati ad aiutare Taiwan a difendersi in caso di attacco.

Il presidente cinese Xi Jinping ha avvertito gli americani che incoraggiare l’indipendenza di Taiwan sarebbe come “giocare con il fuoco”. E “chi gioca con il fuoco si brucerà” ha sottolineato Xi.

Un incontro per allentare la tensione tra le due superpotenze

Nonostante le parole forti su Taiwan, l’incontro è iniziato con entrambi i leader che si sono salutati calorosamente. Il presidente Xi si è detto felice di vedere il suo “vecchio amico” signor Biden.

Biden ha detto che i due hanno “sempre comunicato tra loro in modo molto onesto e sincero“, aggiungendo “non ci allontaniamo mai chiedendoci cosa stia pensando l’altro uomo“. Xi ha affermato che i due Paesi devono migliorare la “comunicazione” e affrontare le sfide “insieme”.

L’umanità vive in un villaggio globale e insieme affrontiamo molteplici sfide. La Cina e gli Stati Uniti devono aumentare la comunicazione e la cooperazione” ha sottolineato Xi.

Cos’altro si è discusso nel meeting ?

Le due nazioni più potenti del mondo sono in disaccordo su una serie di questioni. Biden ha sollevato le preoccupazioni degli Stati Uniti sulle violazioni dei diritti umani a Hong Kong e contro gli uiguri nella regione nord-occidentale dello Xinjiang. La Cina ha accusato gli Stati Uniti di ingerenza negli affari interni.

Sul commercio, Biden ha sottolineato la “necessità di proteggere i lavoratori e le industrie americane dalle pratiche economiche e commerciali sleali della RPC [Repubblica popolare cinese]”.

Dal canto suo, Xi ha commentato che gli USA dovrebbero “smettere di abusare del concetto di sicurezza nazionale per opprimere le società cinesi“.

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