Alla vigilia dell’atteso faccia a faccia, Joe Biden fa marcia indietro su Vladimir Putin. Poche settimane fa. l’azzardata etichetta, dal punto di vista diplomatico (lo aveva definito “killer”), che aveva portato a un gelo siberiano le relazioni tra le due superpotenze, già sull’orlo di una nuova guerra fredda. Il presidente degli Stati Uniti, adesso, usa parole lusinghiere nei confronti dell’omologo zar russo più di 24 ore dall’atteso faccia a faccia di mercoledì a Ginevra. “Un avversario degno”, è la nuova definizione. Biden difende la propria decisione di incontrare il capo del Cremlino a soli cinque mesi dal suo insediamento. Questo dopo le accuse a Mosca di avere interferito nelle elezioni, di avere sferrato cyber-attacchi e di abuso dei diritti umani.
Biden sarà il quinto presidente americano consecutivo ad avere un bilaterale con Putin. I funzionari lo stanno preparando ad arginare le sue tattiche, soprattutto la rinomata abitudine di rispondere alle critiche sottolineando come gli Stati Uniti non facciano di meglio. Il bilaterale si svolgerà in due fasi: prima con un gruppo ristretto di advisor e poi in forma più allargata.
“Ogni leader del mondo qui presente come membro Nato con cui ho parlato mi ha ringraziato per la decisione di incontrare Putin in questo momento”, assicura Biden, “e penso che siano stati 10 o 12. La giudicano tutti una decisione appropriata”. Biden, rispondendo alle domande dei giornalisti dopo il vertice Nato, ha dunque rilanciato il suo messaggio: “Non cerco il conflitto con la Russia, ci sono aree in cui possiamo cooperare”, se Putin deciderà di non farlo agendo “come ha fatto in passato” gli Stati Uniti “risponderanno”. “Sarò molto chiaro sulle linee rosse”. Poi una serie di inusuali complimenti. (“L’ho incontrato, è brillante, è duro”).
Ma Biden, complimenti a parte, è determinato a cercare aree di comune interesse, dall’Afghanistan all’accordo sul nucleare iraniano. Piccoli passi, “verso una relazione più stabile e prevedibile”, come ha anticipato la portavoce Jen Psaki, prima che il presidente partisse per l’Europa. Ma sta attento a non scoprire le carte. Risponde che la morte dell’oppositore del Cremlino Alexei Navalny “sarebbe una tragedia”, “un’ulteriore indicazione del fatto che la Russia ha uno scarso se non nullo interesse a rispettare i basilari diritti umani”.
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In un’intervista alla Nbc, la prima a un network americano dal 2018, Putin ha definito Biden “un politico di lungo corso, che ha passato tutta la sua età adulta in politica”. Donald Trump invece è “un individuo straordinario”, ha detto Putin, “di talento, altrimenti non sarebbe diventato presidente degli Stati Uniti. Sicuramente è un individuo esuberante, può piacere o meno ma non è arrivato dall’establishment americano, non è stato parte dell’alta politica. A qualcuno può non piacere ma è un fatto”. Per poi aggiungere: “Siamo stati accusati di tante cose, come di elezioni truccate o attacchi informatici, ma non è mai stata fornita alcuna prova a riguardo”.
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