Il tasso di gradimento del presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, è sceso del 7% e ha raggiunto il livello più basso da quando è stato eletto. L’ingresso dei talebani a Kabul e il crollo del governo afghano sostenuto dagli USA hanno causato nell’arco di pochi giorni una rovinosa caduta di popolarità del presidente americano. Lo rileva un sondaggio condotto da Reuters in collaborazione con Ipsos.
Soltanto il 46% degli americani ha approvato la gestione di Biden in merito ai fatti di Kabul. Si tratta del dato più basso mai registrato nei sondaggi, da quando Joe Biden è entrato in carica a gennaio. La popolarità di Biden è diminuita drasticamente quando i talebani sono entrati nella capitale, spazzando due decenni di presenza militare degli Stati Uniti. Una presenza che è costata quasi un trilione di dollari dei contribuenti e migliaia di vite americane. Ciononostante, buona parte degli elettori repubblicani e democratici ha affermato che il caos è un segno che gli Stati Uniti dovrebbero andarsene.
Meno della metà degli americani ha apprezzato il modo in cui Biden ha guidato lo sforzo militare e diplomatico degli Stati Uniti in Afghanistan. Lo rivela un altro sondaggio Ipsos condotto lunedì.
Accusato di aver sottovalutato i rischi, il presidente Biden è stato giudicato più duramente degli altri tre presidenti che hanno presieduto la guerra più lunga degli Stati Uniti. Circa il 44% degli intervistati ritiene che Biden abbia fatto un “buon lavoro” in Afghanistan. In confronto, il 51% ha elogiato il modo in cui gli ex presidenti Donald Trump e Barack Obama hanno gestito la guerra.
Il gradimento della gestione dell’Afghanistan da parte di Biden è persino inferiore a quello dell’ex presidente George W. Bush, che ha ordinato l’invasione dell’Afghanistan e ha trincerato gli Stati Uniti nel costoso e, in definitiva, inutile sforzo di promuovere una nuova leadership nel paese.
Tuttavia, l’opinione dei cittadini americani continua a oscillare, esprimendo posizioni contraddittore su ciò l’esercito americano avrebbe dovuto fare. Ad esempio, il 68% dei giovani tra i 18 e i 65 anni ha convenuto che la guerra “sarebbe finita male, non importa quando gli Stati Uniti se ne fossero andati“. Mentre il 61% vuole che gli Stati Uniti Stati completino il ritiro delle truppe nei tempi previsti.
Eppure una maggioranza più piccola, il 51%, sostiene che “sarebbe valsa la pena che gli Stati Uniti lasciassero le truppe in Afghanistan un altro anno“. Senza contare, un altro 50% che vuole inviare truppe nel paese per combattere i talebani.
In molti casi, repubblicani e democratici sembrano condividere la stessa visione della guerra. Sei repubblicani su 10 e sette democratici su 10 concordano, ad esempio, che la rapida capitolazione del governo afghano “sia la prova del perché gli Stati Uniti dovrebbero uscire dal conflitto“.
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