Australia, polemiche per la ridefinizione di “contatto stretto”

Nel giro di meno 24 ore l’Australia cambia strategia nella battaglia alla variante Omicron: la questione riguarda la nuova definizione dell’espressione “contatto stretto”. Fino a ieri si era un “close contact” soltanto se si viveva insieme a una persona già positiva al Covid. Oppure se si era trascorso almeno 4 ore assieme ad una persona risultata positiva all’interno di un cosiddetto “accomodation setting”, cioè una casa, una struttura ricettiva o un ospedale. Il National Cabinet di ieri, convocato d’emergenza dal governo federale, aveva assunto questa decisione per alleggerire la pressione sul sistema di monitoraggio. Viste anche le recenti code interminabili per sottoporsi ad un test molecolare. Tuttavia, trascorre un solo giorno e avviene subito una rapida ‘giravolta’. Il Chief Public Health Officer del South Australia ha dichiarato che un “contatto ravvicinato” includerà chiunque abbia trascorso più di 15 minuti con un caso positivo.

Come agiranno i vari stati dell’Australia davanti alla ridefinizione di “contatto stretto”

I leader dei vari stati e territori dell’Australia hanno concordato così questa nuova definizione di “contatto stretto”, la quale è già entrata in vigore nel Nuovo Galles del Sud, in Victoria, nell’ACT (Territorio della Capitale Australiana) e in Queensland. In Tasmania la verrà adottata da domani, sabato 1° gennaio 2022. Per quanto riguarda l’Australia Occidentale e il Territorio del Nord, le autorità faranno degli annunci nei prossimi giorni. Mentre l’Australia Meridionale ha scelto di respingere questa definizione.

Del resto, la novità del giorno precedente era stata ferocemente criticata da Omar Khorshid, presidente dell’Australian Medical Association, secondo il quale questo cambiamento avrebbe facilitato la diffusione di Omicron in Australia. Anche perché i numeri relativi al Covid-19 delle ultime 24 ore sono in deciso aumento. 5.919 sono i casi registrati in Victoria, con 7 decessi, 428 persone al momento in ospedale, di cui 54 in terapia intensiva. 21,151 invece i casi del Nuovo Galles del Sud, con 832 persone in ospedale, di cui 69 in terapia intensiva, e 6 i decessi. In compenso, l’Australia ha recentemente raggiunto un importante traguardo: il 90% delle persone di età superiore ai 16 anni è doppiamente vaccinato.

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