Almeno quattro persone sono state uccise e 15 sono state ferite in un attentato terroristico nel centro di Vienna, in Austria. La polizia ha poi ucciso un attentatore: un uomo, che il ministro dell’Interno ha definito “islamista”. Ma sono ancora in corso le ricerche di possibili suoi complici. Il centro di Vienna è stato dichiarato “zona rossa” ed è ancora presidiato da centinaia di agenti di polizia, comprese decine di agenti dei corpi speciali.
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L’attacco è cominciato intorno alle ore 20 di lunedì, vicino alla sinagoga Stadttempel, che in quel momento era chiusa. Le strade del centro di Vienna erano molto trafficate, nelle ultime ore prima dell’inizio di un nuovo lockdown per il Coronavirus. L’attentatore, armato con un fucile da assalto e diverse pistole, ha cominciato a sparare contro i passanti, spostandosi in almeno sei diverse zone del centro. Sette agenti di polizia hanno usato le loro armi contro l’assalitore, che è stato ucciso alle 20.09 davanti alla chiesa di San Ruprecht.
Tra i feriti (tra cui c’è anche un agente di polizia) sette sono in condizioni gravi, ha detto il ministro dell’Interno, Karl Nehammer, durante una conferenza stampa. L’agenzia stampa austriaca APA ha detto che un quarto civile è morto a causa dell’attentato e la notizia poi è stata confermata dal quotidiano austriaco Kleine Zeitung.
La polizia ha detto di aver ricevuto dalle persone che si trovavano nella zona circa 20.000 video che mostrano momenti diversi dell’attentato e li sta ancora analizzando. Il capo della polizia di Vienna, Gerhard Pürstl, ha inoltre dichiarato che molti testimoni sono stati feriti o sono ancora troppo traumatizzati per raccontare chiaramente cosa hanno visto. Uno di questi ha raccontato di avere visto “una persona che correva lungo Seitenstettengasse sparando all’impazzata con un’arma automatica. Poi ha svoltato al ‘Roter Engel’ (un locale, ndr) e da lì verso Schwedenplatz. Ha continuato a sparare all’impazzata lì. Poi è arrivata la polizia”. Altri testimoni parlano di almeno “100 colpi di fucile” uditi in strada e di cittadini presi in ostaggio in un ristorante giapponese, ma la notizia non è stata confermata dalle autorità.
Nehammer ha affermato che l’attentatore ucciso è stato identificato ed era un “simpatizzante” dello Stato Islamico, senza però aggiungere informazioni più dettagliate. Quando la polizia lo ha ucciso, l’attentatore indossava una cintura esplosiva che si è poi rivelata essere falsa. Rispondendo alle domande dei giornalisti, Nehammer ha detto che non è ancora certo che l’attentato fosse indirizzato contro la sinagoga, come era stato inizialmente ipotizzato lunedì sera. Il centro di Vienna è stato gradualmente e solo parzialmente riaperto dopo molte ore dall’inizio dell’attentato, quando la polizia ha permesso alle persone rimaste bloccate nei bar e nei ristoranti di tornare verso casa attraversando dei corridoi di sicurezza.
Immediato il cordoglio da parte dei capi di Stato e di governo di tutto il mondo per l’accaduto. “Dopo la Francia, viene attaccato un Paese amico. È la nostra Europa”, ha scritto su Twitter il presidente francese, Emmanuel Macron, che poco prima ha sentito il premier austriaco Kurz per telefono. “I nostri nemici devono sapere con chi hanno a che fare. Noi non ci arrenderemo. Noi francesi condividiamo lo choc ed il dolore del popolo austriaco colpito questa sera da un attentato nel cuore della sua capitale, Vienna”. Dura condanna anche dalle autorità europee, con il presidente del Consiglio Ue, Charles Michel, che dedica un pensiero “per le vittime e per la gente di Vienna colpita da questo terribile attacco. Noi siamo al fianco di Sebastian Kurz”.
Il ministro degli Esteri tedesco, Heiko Maas, ha dichiarato che “non dobbiamo cedere all’odio di chi cerca di dividere le nostre società”, mentre il presidente del Consiglio italiano, Giuseppe Conte, ha ricordato che “non c’è spazio per l’odio e la violenza nella nostra casa comune europea. Vicinanza al popolo austriaco, ai familiari delle vittime e ai feriti”. In tarda serata è arrivato il ringraziamento da parte del cancelliere austriaco, che parla di “attacco terroristico disgustoso”: “Ringraziamo i leader dell’Unione europea e i nostri partner internazionali per le loro espressioni di solidarietà”, si legge in un tweet. “L’intero Paese rivolge un pensiero alle vittime, ai feriti e alle loro famiglie, alle quali esprimo le mie più sentite condoglianze”. La presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen: “Sono scioccata e rattristata dal brutale attacco che ha avuto luogo a Vienna. Il mio pensiero va alle famiglie delle vittime e al popolo austriaco. L’Europa dà la piena solidarietà all’Austria. Siamo più forti dell’odio e del terrore”.
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