L’Autorità nazionale per la salute della Danimarca ha sospeso in via precauzionale la somministrazione del vaccino AstraZeneca dopo la segnalazione di alcuni gravi casi di coaguli di sangue. È la stessa Autorità ad annunciarlo in un comunicato. Su questi casi sono in corso delle indagini per stabilire eventuali connessioni con la somministrazione del vaccino, come sottolineato dal ministro della Salute, Magnus Heunicke, via Twitter.
“Siamo nel bel mezzo del più grande e importante programma di lancio di vaccinazioni nella storia danese. E in questo momento abbiamo bisogno di tutti i vaccini che possiamo ottenere. Pertanto, mettere in pausa uno dei vaccini non è una decisione facile. Ma proprio perché vacciniamo così tanto, dobbiamo anche rispondere con tempestività quando si è a conoscenza di possibili gravi effetti collaterali. Dobbiamo chiarire questo aspetto prima di poter continuare a utilizzare il vaccino di AstraZeneca”, afferma Soren Brostroem, direttore della National Health Authority. Fino a pochi giorni fa la Danimarca non aveva raccomandato il vaccino AstraZeneca per le persone sopra i 65 anni, sostenendo che i dati scientifici non erano sufficienti.
Domenica scorsa l’ufficio federale dell’Austria per la sicurezza sanitaria ha reso noto di avere sospeso la somministrazione di un lotto di vaccini AstraZeneca (il numero ABV5300) in seguito al decesso di una donna ed il ricovero di un’altra per un’embolia polmonare dopo la somministrazione di due dosi del vaccino. L’Ema, però, sulla base di un’indagine preliminare, ha chiarito ieri che non è stato il farmaco anti Covid a determinare la morte dell’infermiera. “Al momento non ci sono indicazioni che la vaccinazione abbia causato queste condizioni, che non sono elencate come effetti collaterali di questo vaccino”, ha detto in un comunicato l’Agenzia europea del farmaco, riferendosi anche al caso dell’altra infermiera ricoverata in ospedale dopo la vaccinazione.
In ogni caso, dopo la decisione di Vienna di sospendere la somministrazione del lotto di vaccini, anche l’Estonia, la Lituania, il Lussemburgo e la Lettonia hanno sospeso in via precauzionale l’uso dei famaci provenienti dallo stesso lotto, che conta un milione di dosi ed è stato distribuito in 17 Paesi (Italia esclusa). Oltre al Paese scandinavo, Austria, Estonia, Lituania, Lussemburgo e Lettonia, gli altri Paesi che hanno ricevuto vaccini dal lotto numero ABV5300 sono Bulgaria, Cipro, Francia, Grecia, Islanda, Irlanda, Malta, Paesi Bassi, Polonia, Spagna e Svezia.
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