La presidente del Consiglio Giorgia Meloni è arrivata a New York intorno alla mezzanotte di ieri sera (le 6 in Italia) per prendere parte ai lavori della 78esima Assemblea generale delle Nazioni Unite. Fitta l’agenda della premier. In mattinata parteciperà all’apertura dei lavori mentre nel pomeriggio deporrà una corona di fiori a Columbus Circle, la piazza dove sorge un monumento dedicato a Cristoforo Colombo. Mercoledì il debutto ufficiale con il primo discorso all’Assemblea generale.
L’intervento sarà l’occasione per richiamare l’attenzione sull’emergenza migranti che vede l’Italia in prima linea: il Paese non può essere lasciato solo nella gestione dei flussi e l’aiuto dell’Europa non basta, il senso del discorso che non mancherà di ribadire il sostegno deciso all’Ucraina.
Davanti all’Assemblea che tradizionalmente raccoglie capi di Stato e di governo dei 193 Stati membri, Meloni affronterà anche altri temi, come la riforma dell’Onu e la centralità del multilateralismo.
In agenda anche una serie di bilaterali. Oltre a quello con il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres – fissato mercoledì nel pomeriggio – la presidente del Consiglio dovrebbe vedere anche il presidente turco Recep Tayyip Erdogan e quello algerino Abdelmadjid Tebboune. Con il leader turco, in particolare, Meloni punta a trovare un’intesa in tema di migrazioni lungo la rotta balcanica.
All’apertura dei lavori, dopo l’intervento del segretario generale Antonio Guterres, è previsto quello del presidente Usa Joe Biden. Nel suo discorso, l’ultimo prima delle prossime elezioni presidenziali, l’inquilino della Casa Bianca rilancerà la sua politica multilaterale, l’impegno per la difesa della democrazia e l’appello per sostenere Kiev.
Biden sarà l’unico leader dei cinque membri con diritto di veto in seno al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite a rivolgersi all’Assemblea dell’Onu.
Non ci saranno infatti il cinese Xi Jinping, il russo Vladimir Putin, il francese Emmanuel Macron e il britannico Rishi Sunak. Un’assenza che ha suscitato le lamentele da parte dei Paesi in via di sviluppo.
Ci sarà invece il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, che è arrivato ieri a New York e che farà la sua prima apparizione sul podio dell’assemblea martedì.
Il leader ucraino probabilmente parlerà anche durante la sessione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite sull’Ucraina, ritrovandosi attorno allo stesso tavolo con il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov. L’inviato russo alle Nazioni Unite Vassiliy Nebenzya ha definito questa sessione “uno spettacolo organizzato per l’autopromozione di Zelensky”.
Il tema del dibattito generale dell’Assemblea quest’anno è “Ricostruire la fiducia e riaccendere la solidarietà globale: accelerare l’azione sull’agenda 2030 e i suoi obiettivi di sviluppo sostenibile verso pace, prosperità e progresso per tutti”. Al centro dei lavori ci saranno le numerose crisi che attraversano il pianeta, a partire dal tema prioritario delle migrazioni, ma anche la sicurezza alimentare, i cambiamenti climatici e la transizione energetica. L’Ucraina sarà all’ordine del giorno con un dibattito aperto in Consiglio di sicurezza.
Il summit di New York sarà anche l’occasione per accendere i riflettori sul dossier mediorentale – particolarmente importante per la Casa Bianca – e sulle istanze del Sud del mondo, rappresentate dai 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite.
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