Nuove esplosioni in territorio russo sono state riportate dal “The Kiev Indipendent” questa mattina. Alcuni droni ucraini avrebbero, infatti, attacco il centro città di Krasnodar nel corso della notte. Non è ancora nota la portata dei danni, quello che è certo è che le difese aree russe sono entrate subito in azione, forse riuscendo a limitare la portata dell’attacco. Non è la prima volta che questa zona viene colpita: il 5 maggio scorso era stata colpita, presumibilmente con alcuni droni, una raffineria di petrolio proprio nell’oblast di Krasnodar, nel sud-ovest della Russia. Anche il giorno precedente un incidente simile era stato segnalato in questa area.
Da qualche settimana si sta assistendo a un aumento costante di attacchi sul suolo russo. Dall’inizio di maggio, infatti, si è assistito a un sabotaggio che ha portato al deragliamento di due treni merci russi, all’incendio di un deposito di petrolio causato da un attacco di droni, a un’incursione nell’oblast russo di Belgorod portata avanti da due gruppi armati russi che hanno deciso di combattere dalla parte dell’Ucraina e, infine, a un gruppo di sabotatori che ha preso di mira le centrali nucleari di Leningrado, dove è stata fatta esplodere una torre trasmittente, e Kalinin.
Oltre a questi, dall’inizio della guerra, si sono verificati molti altri attacchi in territorio russo da parte ucraina. Ecco quali sono stati i principali.
Il primo attacco ucraino in territorio russo dall’inizio della guerra è avvenuto il 29 marzo 2022 a Belgorod, al confine con l’Ucraina, dove un deposito di munizioni è stato colpito da un missile.
Questo attacco è stato poi seguito da un altro, sempre a Belgorod, dove, il primo di aprile, due elicotteri ucraini hanno fatto incursione sempre a Belgorod e hanno colpito un deposito di munizioni.
Il primo attacco in profondità nel territorio russo, invece, è avvenuto il 6 dicembre 2022. Si è trattato di un attacco con droni sulle basi militari di Ryazan ed Engels, a circa 500 km dal confine.
Il 26 aprile scorso, invece, sarebbe stato fatto partire dall’Ucraina un drone UJ-22 con una portata fino a 800 km e con a bordo 30 blocchi di esplosivo C4. L’obiettivo sarebbe dovuto essere, secondo alcune fonti, il parco industriale di Rudnevo, vicino Mosca, in cui sarebbe dovuta avvenire una visita di Putin. Il drone è però precipitato 20 km prima e non è chiaro se la visita di Putin sul posto sia mai avvenuta.
Da febbraio scorso sono stati registrati tantissimi schianti di UAV e di droni in varie regioni centrali della Russia, compreso l’oblast di Mosca. Nessuno di questi, però, sarebbe mai riuscito a raggiungere gli obiettivi.
Nelle ultime ore, invece, diverse fonti starebbero affidando la responsabilità del famoso attacco con droni, avvenuto al Cremlino il 4 maggio scorso, ai servizi segreti ucraini. Se queste accuse dovessero essere confermate si tratterebbe, probabilmente, dell’attacco più grave ucraino in territorio russo dall’inizio della guerra.
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