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MONDO

Alexei Navalny: come sta reagendo il mondo alla sua morte?

Il ministero degli Esteri russo ha affermato che gli USA devono astenersi dal lanciare accuse indisciminate per la morte di Alexei Navalny e aspettare i risultati dell’esame forense del corpo: questo è ciò che è stato riferito dall’agenzia Tass.

Venerdì scorso tutti i principali leader politici internazionali hanno commentato con molta durezza la notizia della morte di Alexei Navalny, per molto tempo il principale oppositore del presidente russo Vladimir Putin. Quasi tutti hanno accusato Putin di esserne il diretto responsabile, mentre da parte del governo italiano ci sono state reazioni più caute.

La notizia della morte era stata annunciata venerdì mattina dal servizio penitenziario russo e confermata sabato mattina dalla sua portavoce. Navalny aveva 47 anni e da quasi tre anni era detenuto con accuse ritenute politicamente motivate.

A dicembre era stato trasferito nella prigione di massima sicurezza IK-3, a quasi 2.000 chilometri da Mosca e al di sopra del Circolo polare artico.

Come ha reagito la politica internazionale alla morte di Alexei Navalny

Le Nazioni Unite si sono oggi dette “indignate” dalla notizia che il leader dell’opposizione russa Alexei Navalny è morto in prigione ed hanno esortato le autorità russe a garantire che venga condotta un’indagine “credibile” sul suo decesso: “Se qualcuno muore sotto la custodia dello Stato, si presuppone che lo Stato sia responsabile, una responsabilità che può essere confutata solo attraverso un’indagine imparziale, approfondita e trasparente condotta da un organismo indipendente”, ha affermato la portavoce dell’Ufficio delle Nazioni Unite per i diritti umani Liz Throssel in una dichiarazione resa nota a Ginevra.

Il segretario generale dell’Onu Antonio Guterres e’ “scioccato” per la morte di Alexei Navalny. Guterres – ha detto il portavoce Stephane Dujarric – chiede un’inchiesta “piena, credibile e trasparente” sulle circostanze della morte dell’oppositore russo in carcere.

Ursula von der Leyen | Foto ANSA – Newsby.it

“Profondamente turbata e rattristata dalla notizia della morte di Alexei Navalny. Putin non teme altro che il dissenso del suo stesso popolo. Un triste promemoria di ciò che rappresentano Putin e il suo regime. Uniamoci nella nostra lotta per salvaguardare la libertà e la sicurezza di coloro che osano opporsi all’autocrazia”. Così la reazione della presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen alla notizia della morte di Alexei Navalny.

Il presidente francese Emmanuel Macron ha scritto su X che “nella Russia di oggi, gli spiriti liberi vengono messi nel gulag e condannati a morte” parlando della notizia della morte di Navalny, mentre il portavoce del Parlamento russo (Duma) Vyacheslav Volodin ha dichiarato che i leader occidentali traggono vantaggio dalla morte di Alexei Navalny perché stavano “perdendo” la battaglia in Ucraina.

I leader occidentali “che hanno preso un gran numero di decisioni fallimentari e si aggrappano alle loro posizioni beneficiano della sua morte”, ha dichiarato Volodin, senza aggiungere ulteriori argomentazioni.

Il primo ministro canadese, Justin Trudeau, ha attaccato Vladimir Putin definendolo un “mostro” commentando la notizia della morte dell’oppositore russo Alexei Navlany. Lo riportano i media canadesi.

Il commento più atteso e critico sulla notizia arriva dal presidente degli Stati Uniti Joe Biden, il quale venerdì pomeriggio ha tenuto una conferenza stampa al riguardo. Si è detto “indignato e non sorpreso” della morte dell’oppositore russo e di non avere “ragione di credere che la notizia della sua morte non sia vera”.

Ha inoltre accusato il presidente russo Vladimir Putin di essere diretto responsabile della morte di Navalny: “Quello che è successo a Navalny è una prova ancora più evidente della brutalità di Putin. Nessuno dovrebbe lasciarsi ingannare”.

Biden ha detto anche che Navalny “era tutto ciò che Putin non è. Era coraggioso, aveva principi, si dedicava a costruire una Russia dove vige lo stato di diritto e dove si applica a chiunque”-

“La morte di Navalny è un altro segno della brutalità di Putin” è stato detto la vicepresidente americana Kamal Harris a Monaco, “Qualsiasi cosa dirà Mosca, la Russia è responsabile della sua morte”, ha aggiunto.

La morte di Alexei Navalny è una “tragedia terribile” e solleva delle domande. Lo ha detto il consigliere per la sicurezza nazionale della Casa Bianca, Jake Sullivan, sottolineando che la “lunga e sordida storia di maltrattamenti agli oppositori del Cremlino solleva delle domande concrete su ciò che può essere accaduto in questo caso”.

“Navalny è stato ucciso” e Putin dovrà “rendere conto dei suoi crimini”. Lo ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, in conferenza stampa a Berlino.

“La morte di Alexei Navalny, durante la sua detenzione, è un’altra triste pagina che ammonisce la comunità internazionale. Esprimiamo il nostro sentito cordoglio e ci auguriamo che su questo inquietante evento venga fatta piena chiarezza”. Lo afferma la premier Giorgia Meloni.

“Dopo anni di detenzione in un regime carcerario non proprio liberale la Russia perde una voce libera: siamo vicini alla famiglia e ci siamo sempre battuti, anche quando ero al Parlamento europeo, per la libertà sia in Russia sia in Bielorussia. Adesso ci sarà una voce di libertà in meno”. Così il ministro degli Esteri Antonio Tajani a Milano sulla morte di Alexei Navalny.

Il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha detto che aveva incontrato Navalny a Berlino dopo l’attentato che subì e lo ha descritto come un uomo molto coraggioso.

Ora “probabilmente ha pagato questo coraggio con la sua vita” ed è un “terribile” segno su cosa sia la Russia, che “da tempo non è una democrazia”, visto che è un “regime”, ha detto Scholz. Il cancelliere ha parlato a Berlino, in conferenza stampa con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Scholz si è detto molto rattristato dalla notizia della morte di Navalny.

“Sono sconvolto dalle notizie dei media sulla morte di Alexey Navalny, un uomo molto coraggioso che ha dedicato la sua vita a salvare l’onore della Russia, dando speranza ai democratici e alla società civile. In attesa di ulteriori informazioni, siamo chiari: questa è solo responsabilità di Putin”. Lo scrive su Twitter l’alto rappresentante Ue Josep Borrell.

Giulia De Sanctis

Laureata in Comunicazione e Valorizzazione del Patrimonio Artistico Contemporaneo, collaboro attivamente con riviste e testate web del settore culturale, enogastronomico, tempo libero e attualità.

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