A meno di 24 ore dall’annuncio delle dimissioni di Sebastian Kurz dopo lo scandalo di corruzione che lo ha travolto, l’Austria ha un nuovo cancelliere. Il presidente Alexander Van der Bellen ha nominato come capo del governo di Vienna il ministro degli Esteri uscente Alexander Schallenberg.
È stato lo stesso Kurz a proporre come suo successore l’ex ministro, una designazione subito approvata dal vice cancelliere Werner Kogler, leader dei Verdi. Proprio quest’ultimo partito continuerà quindi a comporre la coalizione di governo assieme al Partito Popolare (ÖVP).
“Questa crisi di governo è finita“, ha detto il capo dello Stato austriaco, ringraziando il cancelliere uscente per un passo indietro che ha “evitato danni alla Repubblica“. Dopo la nomina, Schallenberg si era recato subito al palazzo presidenziale di Vienna per incontrare il presidente Van der Bellen. L’ex ministro degli Esteri ha parlato di “un compito e un momento estremamente impegnativo, non facile per nessuno di noi“.
Ma in questa situazione, ha aggiunto, “penso che stiamo mostrando un incredibile livello di responsabilità per questo Paese“. Il 52enne diplomatico avrà ora il delicato compito di ricostruire l’immagine dell’esecutivo, pesantemente danneggiata dallo scandalo. Nonostante l’ondata di polemica suscitata, Kurz ha continuato sempre a difendersi dalle accuse nei suoi confronti, definendole “false”.
Parlando alla nazione, Van der Bellen si è scusato per “l’immagine che la politica ha dato” in questi giorni, lamentando che la fiducia nelle istituzioni è stata “ancora una volta profondamente scossa“. Ma ora, ha aggiunto, “il lavoro per il nostro Paese può andare avanti“.
Secondo gli analisti politici, tuttavia, il cambio al vertice non dovrebbe mutare gli equilibri in modo significativo. Sebastian Kurz ha dichiarato infatti che continuerà a restare leader del suo partito l’ÖVP.
Nato nel 1969 a Berna, in Svizzera, il 52enne Schallenberg è figlio di Wolfgang Schallenberg, ambasciatore prima e segretario generale del Ministero degli Esteri dopo, dal 1992 al 1996. Con la conclusione degli studi Schallenberg è da subito indirizzato verso esperienze di rappresentanza.
Il primo incarico lo ha svolto in Belgio, presso la rappresentanza austriaca all’Unione europea a Bruxelles tra il 2000 e il 2005. In questa sede ha diretto il dipartimento legale per ben cinque anni. Dopo questo periodo è tornato in Austria e ha svolto il ruolo di portavoce dell’ex Ministro degli Esteri Ursula Plassnik e del suo successore Michael Spindelegger, entrambi del Partito Popolare Austriaco. In questa funzione, Schallenberg ha lavorato anche per il giovane ministro degli Esteri Sebastian Kurz, che lo nominò “Capo della pianificazione strategica della politica estera”.
Schallenberg deve il suo prossimo salto di carriera allo scandalo di Ibiza. Dopo il crollo del governo ÖVP-FPÖ, Schallenberg era diventato ministro degli esteri nel governo di transizione della cancelliera federale Brigitte Bierlein. Lo rimarrà anche dopo la rinnovata vittoria elettorale di Kurz nell’autunno 2019.
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