Afghanistan, i talebani hanno attaccato degli sminatori: 10 morti

Nel nord dell’Afghanistan, i talebani hanno ucciso almeno dieci sminatori. L’attacco, avvenuto nella provincia di Baghlan, è stato reso noto dal ministero degli Interni. “I talebani sono entrati nel complesso di un organismo responsabile delle operazioni di sminamento e hanno iniziato a sparare a tutti”. Lo ha detto alla stampa il portavoce ministeriale Tareq Arian. Gli sminatori uccisi lavoravano per la compagnia “Halo Trust”, un’organizzazione non governativa britannico-statunitense specializzata nello sminamento e nella rimozione di ordigni esplosivi.

L’attacco dei talebani

Jawed Basharat, il portavoce del governatore della provincia del Baghlan, ha dichiarato che l’attacco dei talebani è avvenuto questa notte all’interno di un’area controllata dalla forze governative. Gli aggressori avevano il volto coperto da delle maschere.
In seguito a decenni di conflitti, l’Afghanistan è diventato uno dei Paesi col maggior numero di mine. È per questo che la presenza sul territorio di organizzazioni come “Halo Trust” rappresenta una necessità. Nel corso degli ultimi mesi, nella provincia di Baghlan si sono verificati degli scontri piuttosto violenti, talvolta quotidiani, tra le forze governative e i talebani. La violenza è aumentata dal primo maggio, quando le forze degli Stati Uniti hanno iniziato la fase finale del loro ritiro.

Il ritiro dei soldati italiani dall’Afghanistan

Ieri, martedì 8 giugno, il ministro della difesa, Lorenzo Guerini, ha raggiunto Herat per il saluto finale ai militari italiani che, dopo quasi vent’anni, si stanno preparando a lasciare l’Afghanistan. All’interno della base di Camp Arena, che sarà consegnata alle forze di sicurezza locali, si è svolta anche la cerimonia dell’ammaina-bandiera. Le operazioni di rimpatrio di uomini e mezzi, iniziate a maggio, si concluderanno a breve, in sintonia con l’accelerazione impressa dagli Usa, che intendono lasciare il Paese entro metà luglio (in anticipo rispetto alle previsioni iniziali). “Non vogliamo che l’Afghanistan torni a essere un luogo sicuro per i terroristi”, ha dichiarato Guerini. “Vogliamo continuare a rafforzare questo Paese, dando anche continuità all’addestramento delle forze di sicurezza afghane per non disperdere i risultati ottenuti in questi 20 anni”, ha aggiunto.

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