La Nato prende ufficialmente posizione sui tragici accadimenti che si stanno verificando in Afghanistan. E in una nota congiunta, firmata dai tutti i ministri degli Esteri della coalizione, dice no al nuovo governo controllato dai talebani.
La dichiarazione Nato sull’Afghanistan
“Nelle circostanze attuali, la Nato ha sospeso ogni sostegno alle autorità afghane. Qualsiasi futuro governo afghano deve aderire agli obblighi internazionali dell’Afghanistan“, si legge nella dichiarazione. E qui si precisano i suddetti obblighi: “Salvaguardare i diritti umani di tutti gli afghani, in particolare donne, bambini e minoranze. Sostenere lo stato di diritto. Consentire il libero accesso umanitario. Garantire che l’Afghanistan non serva mai più come rifugio sicuro per i terroristi“.
“Siamo uniti nella nostra profonda preoccupazione per i gravi eventi in corso e chiediamo l’immediata fine della violenza. Esprimiamo inoltre profonda preoccupazione per le segnalazioni di gravi violazioni e abusi dei diritti umani in tutto l’Afghanistan“, aggiunge la nota dei ministri degli Esteri del blocco Nato.
L’appello di Stoltenberg e le riflessioni di Di Maio
“Quanto accade è una tragedia per gli afghani. La situazione in Afghanistan resta difficile ed imprevedibile. La priorità assoluta della Nato è trasferire la gente fuori dal Paese. Le persone devono poter raggiungere ed entrare nell’aeroporto di Kabul. Ci aspettiamo che i talebani lo permettano. Nord America ed Europa devono restare uniti. Con lo spostamento globale dei poteri, le azioni aggressive della Russia e l’ascesa della Cina è ancora più importante mantenere un legame transatlantico forte“, ha spiegato Jens Stoltenberg, segretario generale della Nato.
“Ritengo che la riunione straordinaria di oggi sia cruciale, in un momento in cui la nostra Alleanza deve affrontare e riflettere seriamente sull’esito del nostro impegno in Afghanistan. La gravità della situazione attuale è chiara a tutti. Dobbiamo fare del nostro meglio affinché i diritti fondamentali non vengano annullati. In particolare delle donne, delle ragazze e delle minoranze, per i quali ci siamo battuti. Lo dobbiamo ai tanti che hanno sacrificato le loro vite e al nostro investimento collettivo sul futuro di questo Paese“, sono invece le parole del ministro italiano degli Esteri, Luigi Di Maio.