A margine dell’incontro “Agire l’accoglienza” tenutosi all’Albergo dei Poveri, a Napoli, per la Giornata Mondiale del Rifugiato, Fatima Mahdiyar, una giovane donna proveniente dall’Afghanistan, ha raccontato la sua esperienza ai nostri microfoni.
“Sono fuggita dall’Afghanistan dopo che i talebani sono entrati a Kabul. Non ce l’aspettavamo, il 15 agosto 2021 era iniziato come una giornata normale, poi alle ore 12 circa tutti sono iniziati a scappare in cerca di un posto sicuro. Da quasi 2 anni adesso vivo in Italia, a Napoli. Frequento il primo anno di medicina alla Federico II, ero al terzo anno ma non mi hanno riconosciuto gli esami svolti nel mio Paese, dove oggi ho paura di tornare. Io e le mie due sorelle siamo tra le poche fortunate ad essere riuscite a scappare grazie ad un’associazione con cui lavora mia sorella maggiore. Le mie amiche che sono in Afghanistan mi chiedono di vivere anche per loro perché lì non c’è vita, protestano per avere i diritti umani essenziali ma è molto pericoloso, alcune vengono anche picchiate. Non vedo futuro per amici e parenti che sono lì. Avrei paura di tornare in Afghanistan. I miei famigliari sono ancora lì e sono preoccupata per loro, perché la situazione è molto incerta“, ha concluso.
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