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Il presidente degli Stati Uniti d’America, Joe Biden, è tornato a parlare di Afghanistan in conferenza stampa. E l’inquilino della Casa Bianca, alla domanda sul tempismo del ritiro delle truppe, ha risposto: “La storia riconoscerà questa scelta come la più ragionevole“.
Perché Biden crede nel ritiro delle truppe
“Lo vedremo, se quello che i talebani dicono si rivelerà vero o meno – ha aggiunto Biden –. Ma la conclusione è questa. Ascoltate. Se non avessimo lasciato l’Afghanistan ora, quando ce ne saremmo andati? Tra altri dieci anni? Tra altri cinque anni? Quanti anni ci sarebbero serviti?“. Un ulteriore modo per ribadire come la missione, raggiunto il primo obiettivo dell’uccisione di Osama bin Laden, si prefiggeva ormai un risultato di cui era estremamente complesso tracciare le tempistiche.
“Io non ho intenzione di mandare tuo figlio o tua figlia a combattere in Afghanistan. Quindi la mia idea è che la storia riconoscerà questa come la decisione più logica e razionale da prendere“, sono state le ultimissime parole con cui Biden ha concluso la sua conferenza stampa.
Le difficoltà dell’evacuazione dall’Afghanistan
In precedenza, e nello stesso intervento davanti ai giornalisti, aveva inquadrato tutte le difficoltà che gli Stati Uniti stanno affrontando per il rimpatrio dei propri cittadini dall’Afghanistan. “L’evacuazione sarà difficile e dolorosa. Ma lo sarebbe stato anche se avessimo dato il via all’operazione il mese scorso – ha sottolineato Biden –. Ad ogni modo, ogni americano che intende tornare a casa tornerà a casa“.
Quindi un po’ di numeri. “Dall’Afghanistan abbiamo già evacuato migliaia di persone. Dal 14 agosto 28 mila, da luglio 33 mila, solo nelle ultime ore 11 mila. Ora la priorità è far uscire dal Paese i cittadini americani, il Dipartimento di Stato sta contattando tutti coloro che si trovano ancora lì. Ma stiamo portando via anche tanti afghani. Le immagini che vedo, provenienti da Kabul, mi fanno soffrire. Ho il cuore in frantumi, ma abbiamo ancora tantissimo lavoro da fare“, ha concluso Biden.