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“La conquista dell’Afghanistan da parte dei talebani è ormai inevitabile? No, non lo è“. Botta e risposta, secco, tra una giornalista e Joe Biden, l’8 luglio 2021. Il presidente degli Stati Uniti, incalzato dalle domande dei cronisti in conferenza stampa, un mese fa era sicuro: “È altamente improbabile che in Afghanistan ci sarà un governo unico guidato dai talebani“.
Il presidente Joe Biden travolto dalle critiche
La caduta di Kabul e il ritorno dei talebani travolgono così la Casa Bianca. Accusata di aver sottovalutato i rischi, l’amministrazione di Joe Biden riceve un duro colpo e viene sommersa dalle critiche. A vent’anni dall’inizio della guerra, il ritiro delle truppe statunitensi si trasforma in un incubo sotto gli occhi del mondo intero. I media statunitensi, e non solo, parlano apertamente di fallimento e disastro. Mentre l’ex capo di stato Donald Trump coglie l’occasione per chiedere le dimissioni del presidente Biden.
Dispiegati altri duemila soldati americani
Dopo essersi riunito con gli uomini della sicurezza nazionale, il Presidente parlerà alla Nazione nei prossimi giorni, forse per ribadire le ragioni dietro il ritiro rapido e totale delle forze in Afghanistan. Così, quello che doveva essere un ordinato ritiro delle truppe si trasforma in un caotico dietrofront: altri duemila militari saranno infatti dispiegati in Afghanistan nelle prossime ore.
Biden: “Il governo può sconfiggere i Talebani”
“Le truppe afghane hanno trecentomila soldati ben equipaggiati, come qualsiasi esercito nel mondo, e un’aeronautica schierata contro 75 mila talebani“, aveva affermato Joe Biden circa un mese fa. “Il governo afghano e le leadership devono unirsi. Insieme, hanno la capacità di sostenere il governo in carica“, aveva risposto il presidente senza esitazioni. “Creeranno la giusta coesione per farlo? Hanno le forze, hanno l’attrezzatura, dunque non c’è nessuna ragione per cui non possano sconfiggere i Talebani“, aveva concluso Biden.