Si torna a parlare di Roman Abramovich, una delle figure più controverse in Russia dopo lo scoppio della guerra contro l’Ucraina. L’ex proprietario del Chelsea non è infatti solo uno dei mancati mediatori tra Mosca e Kiev (con tanto di voci di avvelenamento ai suoi danni), ma a tutti gli effetti uno dei locali oligarchi. Non a caso le sanzioni dell’Occidente hanno colpito anche lui, che però a quanto pare è riuscito in parte ad aggirarle.
Se già tra il 5 marzo 2021 e l’11 marzo 2022 Abramovich ha perso oltre metà del suo patrimonio (7,6 miliardi, ora ne possiede 6,9, dati di ‘Forbes’), una delle sue più ricche proprietà resta Eclipse, il suo yacht personale del valore di un miliardo di dollari. Anche la sfarzosissima imbarcazione è finita oggetto delle sanzioni, ma il suo sequestro non si è mai realmente concretizzato. Ecco quindi che cosa è successo.
Sin dalle prime fasi del conflitto, Eclipse è rimasto sulle coste della Turchia mediterranea. Più precisamente a Muğla, non lontano da dove si trovava anche un secondo yacht del valore di 780 milioni di dollari, My Solaris. Abramovich ha registrato entrambe le imbarcazioni alle Maldive, tuttavia la seconda ha trascorso un cospicuo periodo al Cruise Port di Bodrum, la storica Alicarnasso. E quest’ultimo porto è in realtà quotato nel mercato azionario di Londra.
Un dettaglio non da poco, dato che la possibilità che la Gran Bretagna avesse violato le sanzioni ha scatenato un vespaio sui media inglesi. Abramovich, dal canto suo, ha deciso di affrontare la situazione spostando di nuovo i due yacht. Una mossa che l’agenzia Agi non ha esitato a definire “un continuo gioco del gatto e del topo per evitare le sanzioni“. Tanto più che gli spostamenti non sono stati solo quelli fin qui menzionati.
Ora i due yacht si trovano dalle parti di Göcek, sempre in Turchia ma al largo della costa. Si tratta del primo spostamento dal mese di marzo, ma prima di allora le navigazioni di Abramovich sono state frequenti e meritevoli di un approfondimento. Lo ha fatto il sito ‘Lloyd’s Intelligence List’, che ha infatti verificato che il magnate ha spostato My Solaris da Barcellona l’8 marzo, è arrivato in Sicilia due giorni dopo, e poi a Tivat (Montenegro) il giorno 12. Quindi si è a lungo stanziato in Turchia, da dove però potrebbero ulteriormente spostarsi tra massimo tre mesi. E intanto il sequestro voluto dall’Occidente continua a spostarsi a data da destinarsi. Proprio come le due navi, con tutti i loro quasi due miliardi di valore complessivo.
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