A partire da domani, venerdì 4 agosto, l’anticiclone africano sarà un lontano ricordo: è in arrivo il Ciclone Circe e secondo gli esperti la perturbazione “trasformerà l’estate in autunno” per diversi giorni.
Ci attende un agosto davvero atipico, soprattutto se consideriamo il caldo torrido e pressappoco costante del mese di luglio. E in caso qualcuno si ritrovasse ad affrontare un evento meteorologico estremo come quelli che hanno colpito l’Italia negli ultimi mesi, ecco alcune direttive per scampare i pericoli da parte della Protezione Civile.
Come in molti hanno già notato, l’instabilità meteorologica ha già iniziato a manifestarsi in alcune zone dello stivale, preannunciando l’arrivo di una perturbazione diffusa. Da qualche giorno le temperature si sono lievemente abbassate, anche solo per qualche ora al giorno, e un leggero venticello ha recato un po’ di sollievo nelle città più colpite dalle temperature da record.
Infatti a breve, come annunciato da 3B Meteo, le condizioni atmosferiche subiranno una brusca inversione di tendenza: da venerdì 4 e sabato 5 agosto si prevedono piogge, temporali e temperature autunnali su gran parte della penisola, facendo scattare nuovamente l’allerta meteo.
Poi, il tempo migliorerà a partire da metà della prossima settimana, ma le temperature rimarranno estremamente variabili, con forti escursioni termiche tra mattina e pomeriggio/sera nella stragrande maggioranza dei capoluoghi.
Le regioni maggiormente a rischio di fenomeni intensi saranno Liguria, Lombardia, Emilia-Romagna, Veneto, Trentino-Alto Adige e Friuli-Venezia Giulia.
Nubifragi, tempeste di fulmini, trombe d’aria e grandine: secondo gli esperti, adottare determinati comportamenti quando ci si trova dentro una situazione meteorologica inaspettata e potenzialmente letale può fare la differenza tra la vita e la morte. Vediamo allora quali sono i consigli della Protezione Civile durante i periodi di allerta.
I temporali possono scoppiare all’improvviso anche quando sembra essere terso. Per questo, consultare siti e app specializzate in tempo reale aiuta a monitorare l’evolversi della situazione meteorologica nel luogo in cui ci si trova.
Gli esperti suggeriscono di fare attenzione ai fenomeni prima di un temporale, che possiamo intravedere, anche a occhio nudo, semplicemente guardando il cielo. Se si notano lampi significa che la precipitazione potrebbe essere in corso anche a decine di chilometri di distanza. Nel caso in cui invece si riescano a distinguere all’udito dei tuoni, probabilmente il temporale si trova a pochi passi da dove ci troviamo, ed è consigliabile trovare riparo al più presto. In questo scenario si consiglia di evitare zone con alberi a rischio di caduta o ascensori a rischio blackout.
In caso di tempeste con tanto di fulmini, luoghi all’aperto come montagne, spiagge e distese d’acqua si trasformano in terreni pericolosi. Occorre quindi cercare riparo in un luogo chiuso, anche in aiuto, a patto che il motore sia spento e le portiere e i finestrini chiusi. Grazie alle ruote di gomma, la vettura rimarrà isolata dalle scariche elettriche.
Nel caso non sia possibile ripararsi in un luogo al chiuso durante una tempesta di fulmini, la Protezione Civile suggerisce di assumere una posizione del corpo tale per cui si riduca il più possibile il contatto col suolo, allo scopo di contenere l’intensità della corrente in grado di attraversare il corpo. Occorre pertanto evitare di sedersi o sdraiarsi per terra e tenere i piedi uniti, se in piedi, ma l’ideale sarebbe accovacciarsi con i piedi uniti tenendo le gambe con le braccia all’altezza delle ginocchia.
Chicchi di ghiaccio grandi come sassi che improvvisamente cadono dal cielo possono ferire, purtroppo persino mortalmente, la testa e altre parti del corpo. Sebbene questo fenomeno in genere non si protragga oltre i 10 minuti, le grandinate impongono di ripararsi in una struttura protetta o, se si è per strada, di fare attenzione al percorso, perché potrebbe diventare velocemente molto scivoloso.
La prima cosa da fare quando si verificano fenomeni spettacolari come le trombe d’aria è allontanarsi il prima possibile dall’area del cono, possibilmente in un posto al chiuso e ben protetto. I venti fortissimi delle trombe d’aria sono in grado di scoperchiare i tetti, scagliare con violenza sassi, tegole, fioriere, rami degli alberi, sradicare pali e antenne, e persino far cascare le linee elettriche.
Come si è assistito in Emilia-Romagna pochi mesi fa, a Ischia a novembre dello scorso anno e ancora nelle Marche due mesi prima, alluvioni causate da bombe d’acqua improvvise possono stravolgere il territorio in poco tempo. La violenza della precipitazione spinge a cercare riparo ai piani più alti e in effetti il consiglio è quello di non rifugiarsi mai nelle cantine o nei seminterrati, e ai piani terra degli edifici, specie se prossimi a corsi d’acqua che potrebbero esondare.
All’aperto sono da evitare ponti, tratti vicini ad argini o sottopassaggi, ma anche le strade in forte pendenza, poiché queste potrebbero favorire la discesa di ingenti masse d’acqua mista a fango. Infine, se ci si vuole allontanare in auto dall’alluvione è bene evitare montagne e colline per il rischio di frane improvvise.
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