È possibile fare sesso nello spazio? Può sembrare una domanda inutile o che si porrebbe solo un autore di fanfiction erotiche a tema Star Trek, ma in realtà è un quesito importante, al quale alcune delle menti più brillanti della Terra stanno cercando di trovare una risposta.
Il primo ostacolo, chiaramente, è rappresentato dalle ingombranti tutone che gli astronauti sono costretti a indossare. Oltre a non essere capi particolarmente sexy, sfilarsele può decisamente costare caro. Ma se Parigi val bene una messa, cosa saremmo disposti a fare per un “orgasmo spaziale”?
La Nasa si è più volte dimostrata pudica sul tema, arrivando persino a dichiarare che nessun astronauta ha mai fatto sesso a gravità zero. Ammesso che ciò sia vero (e non ci metteremmo la mano sul fuoco), è inevitabile che in futuro qualcuno proverà a fare questa esperienza, soprattutto quando i viaggi spaziali riservati ai civili inizieranno a diventare più lunghi. Prima di allora diventerà essenziale trovare una risposta a domande come “è sicuro fare sesso nello spazio?”, “è possibile avere un’erezione in condizioni di microgravità?” e “qual è l’impatto su un’eventuale gravidanza?”.
Cinque studiosi canadesi hanno proposto alle agenzie spaziali uno studio incentrato sulla “creazione” di una nuova disciplina, la “sessuologia spaziale”. “Capire come funziona un rapporto sessuale in condizioni di bassa gravità è necessario per il successo delle missioni nello spazio profondo e per costruire degli avamposti umani fuori dalla Terra”, hanno dichiarato gli esperti della Concordia University di Montreal. Rispondendo all’appello, dei portavoce della Nasa hanno dichiarato che, per il momento, la priorità dell’agenzia è assicurare “la salute e la sicurezza dell’equipaggio per lunghi periodi”. “Stiamo lavorando per ridurre i rischi e permettere agli astronauti di lavorare assieme durante le missioni”. Al momento i principali rischi affrontati durante una missione spaziale sono le radiazioni, l’isolamento, la distanza dalla Terra, l’assenza di gravità e gli ambienti ostili.
La Nasa non ha comunque escluso la possibilità di concentrarsi sulla sfera sessuale, sottolineando che, se in futuro dovesse rivelarsi necessario, sarebbe disposta a condurre degli studi approfonditi sulla salute riproduttiva nello spazio. Al momento non ci sono piani in merito, ma quando i viaggi su Marte inizieranno a diventare una possibilità più concreta la situazione potrebbe cambiare. Il pianeta rosso non è certo vicino e raggiungerlo potrebbe richiedere un periodo compreso tra i sette e i nove mesi. Inoltre, una volta raggiunta la superficie, i passeggeri dovrebbero comunque vivere lì per oltre un anno (in appositi rifugi). Le probabilità che in un periodo così lungo non avvengano dei rapporti sessuali è bassissima (qualcuno direbbe pure pari a zero!).
Finora gli scienziati hanno studiato la capacità di alcuni animali di fare sesso nello spazio, ma non sono mai state condotte delle ricerche analoghe sull’uomo. Lo conferma Simon Dubé, co-autore dello studio proposto alla Nasa. “Nessuno studio si è concentrato sull’intimità sessuale nello spazio o sul suo impatto su un equipaggio”. Per i ricercatori canadesi, le agenzie devono smetterla di evitare l’argomento e riconoscere l’importanza dell’amore e del sesso nella vita umana.
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