È tornata l’ultima domenica di ottobre, quindi è tornata anche l’ora solare. È tornata in Italia e anche in moltissimi altri Stati del mondo, fino a coprire il 60% della superficie terrestre. Nel restante 40% l’ora solare domina tutto l’anno.
L’ora legale resterà con noi fino a fine marzo, seguendo la canonica alternanza dei 5 mesi di solare e 7 mesi di ora legale. Ma quanto ci fa risparmiare questa convenzione? Ecco i risultati molto positivi dell’ultimo studio pubblicato da Terna.
Nel 2023, considerando il periodo di ora legale da domenica 26 marzo a oggi, domenica 29 ottobre, il costo del kilowattora medio per il cliente domestico del mercato tutelato è stato infatti, secondo i dati dell’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (Terna), di circa 24,5 centesimi di euro al lordo delle imposte.
Ciò significa che il sistema elettrico italiano ha beneficiato di minori consumi di energia per 370 milioni di kWh, pari al valore di fabbisogno medio annuo di circa 140mila famiglie.
Il dato si traduce in un risparmio economico di circa 90 milioni di euro.
Dal 2004 al 2023, sempre secondo l’analisi di Terna, il minor consumo di energia elettrica per l’Italia dovuto all’ora legale è stato complessivamente di circa 11,3 miliardi di kWh e ha comportato, in termini economici, un risparmio per i cittadini di circa 2,1 miliardi di euro.
Ciò è dovuto al guadagno di ore di luce che si verifica tramite l’alternanza di ora legale e solare, che è il principale motivo per cui la maggior parte degli Stati la adottano.
I benefici dell’ora legale riguardano anche l’ambiente: il minor consumo elettrico ha infatti consentito di evitare emissioni di CO2 in atmosfera per circa 180 mila tonnellate.
La maggior parte dei paesi del mondo adotta l’ora legale, che consiste nello spostare le lancette dei quadranti avanti di un’ora durante la primavera e indietro di un’ora durante l’autunno. L’obiettivo dell’ora legale è quello di sfruttare al meglio la luce solare durante le ore diurne, in modo da risparmiare energia elettrica.
Tuttavia, circa il 40% dei paesi del mondo non adotta l’ora legale. I motivi per cui un paese decide di non adottare l’ora legale sono vari, ma includono spesso considerazioni economiche, ambientali e sulla salute pubblica.
Alcuni paesi, tuttavia, ritengono che l’ora legale non sia un’efficace misura di risparmio energetico. In effetti, alcuni studi hanno dimostrato che l’ora legale può addirittura portare a un aumento del consumo di energia, a causa dell’aumento delle attività svolte all’aperto durante le ore diurne.
Alcuni paesi ritengono che l’ora legale possa avere un impatto negativo sull’ambiente.
In particolare, l’ora legale può portare a un aumento dell’inquinamento atmosferico, a causa dell’aumento del traffico e delle attività industriali durante le ore diurne.
Alcuni paesi ritengono che l’ora legale possa avere un impatto negativo sulla salute pubblica. In particolare, l’ora legale può portare a disturbi del sonno, a problemi di salute mentale e a un aumento degli incidenti stradali.
I paesi che non adottano l’ora legale sono distribuiti in tutto il mondo. In Europa, i paesi che non adottano l’ora legale sono Armenia, Georgia, Islanda, Israele, Russia, Turchia e Ucraina. In Africa, i paesi che non adottano l’ora legale sono Algeria, Angola, Benin, Burkina Faso, Burundi, Camerun, Repubblica Centrafricana, Ciad, Comore, Congo, Repubblica Democratica del Congo, Costa d’Avorio, Eritrea, Etiopia, Gabon, Gambia, Ghana, Guinea, Guinea-Bissau, Kenya, Liberia, Libia, Madagascar, Malawi, Mali, Mauritania, Mauritius, Marocco, Mozambico, Namibia, Niger, Nigeria, Ruanda, Sao Tomé e Principe, Senegal, Seychelles, Sierra Leone, Somalia, Sudafrica, Sudan, Tanzania, Togo, Tunisia, Uganda, Zambia e Zimbabwe. In Asia, i paesi che non adottano l’ora legale sono Afghanistan, Bangladesh, Bhutan, Brunei, Cambogia, Cina, India, Indonesia, Iran, Iraq, Laos, Malesia, Maldive, Myanmar, Nepal, Pakistan, Filippine, Singapore, Sri Lanka, Siria, Thailandia, Timor Est e Vietnam. In America, i paesi che non adottano l’ora legale sono Bolivia, Brasile, Canada (solo Quebec), Colombia, Ecuador, Guyana, Honduras, Messico, Nicaragua, Panama, Paraguay, Perù, Suriname, Uruguay. In Oceania, i paesi che non adottano l’ora legale sono Australia (solo Queensland e Nuovo Galles del Sud), Fiji, Kiribati, Marshall, Micronesia, Nauru, Palau, Papua Nuova Guinea, Samoa, Tonga e Tuvalu.
In Italia, l’ora legale è stata introdotta nel 1981 e viene applicata dall’ultima domenica di marzo all’ultima domenica di ottobre.
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