Porsche Taycan da record:
42 km di traverso

La Porsche Taycan è la prima vettura elettrica della casa di Zuffenhausen. Nonostante un avvio a rilento (nei primi sei mesi ne sono stati consegnate solo 4.500) e pur tenendo conto degli effetti sulle vendite della pandemia, Oliver Blume ha dichiarato in un’intervista a Auto Motor und Sport che nel 2020 verrà superato l’obiettivo iniziale di vendere oltre 20mila unità.

Questo significa che la Porsche Taycan è un successo. Con il mercato cinese, dove viene venduta la variante più economica, che aiuterà a spingere ulteriormente questi numeri.

42 km di traverso!

Ma come sappiamo la Porsche, oltre alle vendite, ha bisogno anche di mostrare al suo pubblico che è effettivamente l’auto elettrica migliore sul mercato. Detto, fatto. Dopo il record sul giro per la categoria di appartenenza realizzato al Nürburgring-Nordschleife (completato in 7:42), i 26 sprint da fermo a 200 km/h presso il campo d’aviazione di Lahr, e la gara di resistenza di 24 ore su 3.425 km svoltasi sul tracciato ad alta velocità di Nardò, la berlina elettrica ha stabilito un nuovo primato.

La Porsche Taycan è infatti entrata nel Guinness dei Primati per avere effettuato la derapata più lunga mai realizzata con un veicolo elettrico. Il record mondiale è stato stabilito presso il Porsche Experience Centre (PEC) del Circuito di Hockenheim. Qui l’istruttore Porsche Dennis Retera in 55 minuti ha completato 210 giri dell’anello di derapata lungo 200 metri (per un totale complessivo di 42,71 km). Senza mai puntare le ruote anteriori verso la curva.

Un telaio ad-hoc

Il record è stato siglato con la versione a trazione posteriore della Taycan (dove sono stati disattivati gli aiuti elettronici), su un circuito irrigato per l’occasione e sotto la supervisione del giudice ufficiale del Guinness dei Primati, Joanne Brent.

Hanno contribuito al raggiungimento del primato anche la configurazione del telaio e il baricentro basso dell’auto (la batteria è posizionato nella parte bassa del pianale, tra i due assi delle ruote).

Per la rilevazione dei dati sono stati utilizzati sensori GPS e sensori di velocità d’imbardata posti all’interno del veicolo, oltre a una telecamera installata sul tetto della torre di controllo della pista, con la quale è stata filmata la corsa che ha determinato il record.

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