L’utilizzo delle mascherine di stoffa sui voli in cui è possibile viaggiare in deroga alle norme sul distanziamento non è permesso, ma c’è chi non lo sa e fa confusione. È passata quasi inosservata la norma, contenuta nel Dpcm del 7 agosto, secondo la quale per salire su un aereo in cui tutti i posti sono occupabili tutti i passeggeri devono indossare mascherine chirurgiche oppure di tipo FFP2 o FFP3. Bambini inclusi. In buona sostanza, le mascherine di stoffa che si possono utilizzare in contesti che invece prevedono il rispetto del distanziamento sociale almeno di un metro, non vanno bene.
Il caos sul volo Alitalia Roma-New York
Non tutti i passeggeri del volo Roma-New York partito giovedì da Fiumicino, ad esempio, erano a conoscenza dell’obbligo. Secondo quanto riportato da La Repubblica, All’imbarco non è mancata la confusione e Alitalia ha provato a rimediare al qui pro quo distribuendo in prima persona mascherine chirurgiche a chi non ne era provvisto. La stessa compagnia ha confermato di aver risolto il problema specifico, ma che non ha a disposizione una quantità tale di mascherine per coprire le esigenze di migliaia di viaggiatori. E teme che il problema si verifichi nuovamente.
“A terra non è rimasto nessuno – hanno riferito rappresentanti di Alitalia al quotidiano -. Il nostro personale è riuscito a fornire di mascherina chi non ne aveva a disposizione o non è riuscito a procurarsela. Ma la compagnia non ne ha a sufficienza da fornire a tutti i passeggeri. Più volte abbiamo sollecitato a predisporre negli aeroporti internazionali luoghi dove i passeggeri possano rifornirsi“.
La mascherina giusta: come deve comportarsi il viaggiatore
Il Dpcm, al di là di quanto accaduto a Fiumicino, è chiaro: sugli aerei provvisti di filtri Hepa, che volano in deroga alle norme sul distanziamento e possono quindi occupare tutti i posti disponibili, la mascherina chirurgica è obbligatoria. Va inoltre sostituita, in caso di volo di lunga durata, ogni quattro ore. La stessa Alitalia lo ha specificato sul proprio sito internet, all’interno delle linee guida per la sicurezza in volo dei passeggeri. Alcuni viaggiatori, però, non avevano recepito le ultime novità in merito.
La norma si accompagna all’obbligo, da parte di ogni passeggero, di fornire un’autocertificazione. Questa deve attestare che il viaggiatore non abbia avuto contatti recenti con persone affette da Covid-19.
Le regole per chi rientra da Croazia, Grecia, Malta o Spagna
È importante ricordare inoltre che i passeggeri che rientrano in Italia da Croazia, Grecia, Malta o Spagna, anche semplicemente transitando da uno dei quattro Paesi nei quattordici giorni precedenti, deve sottoporsi al test per accertare o meno il contagio da coronavirus. Lo ha stabilito un’ordinanza firmata dal ministero della Salute Roberto Speranza, valida da giovedì.
I passeggeri hanno l’obbligo di dimostrare al vettore, 72 ore prima del rientro in Italia, la propria negatività al test molecolare o a quello antigenico. Dove possibile è obbligatorio effettuare il test al momento dell’arrivo in aeroporto, nel porto o nell’area di confine. In alternativa, entro 48 ore dall’arrivo in Italia, il test può essere condotto presso l’Azienda sanitaria locale di riferimento. In attesa del risultato è obbligatorio sottoporsi all’isolamento fiduciario.