La conseguente e progressiva diffusione delle auto elettriche ha comportato una drastica diminuzione dei prezzi. A conti fatti, però, la differenza rispetto alle controparti endotermiche permane. Ci sono però alcuni contesti, come ad esempio la città, dove il loro impiego potrebbe diventare decisamente più economico. In che modo? Semplicemente utilizzando delle elettriche compatte studiate in modo specifico per la città, che quindi hanno un prezzo di acquisto più basso. In Italia di esempi in tal senso non ce ne sono molti perché i quadricicli elettrici costano ancora molto. In Cina, che per ovvie ragioni è il mercato elettrico più grande del mondo, si stanno sempre più diffondendo delle vetturette elettriche molto economiche.
È questo il caso della Hong Guang MINI EV, una vetturetta elettrica cinese venduta, a seconda della versione, a un prezzo che oscilla tra i 28.800 e i 38.800 RMB, al cambio 3500-5000 euro. L’impronunciabile nome dell’elettrica è frutto dell’altrettanto complessa joint venture che vede coinvolte la General Motors, la Saic e la Wuling (queste ultime due aziende locali hanno formato una partnership con l’americana GM). Attualmente la Hong Guang MINI EV è esclusivo appannaggio del mercato cinese.
In un’auto studiata per la città le dimensioni sono tutto, ecco perché la vetturetta cinese è lunga 2,917 metri, larga 1,49 e alta 1,62. Nonostante le dimensioni compatte dispone di quattro posti a sedere e di un bagagliaio che raggiunge la capacità di 741 litri.
La sua estetica ricorda da molto vicino quella delle keycar giapponesi, caratterizzate da dimensioni ultracompatte e da linee squadrate. La qualità degli interni, giudicando dalle foto pubblicate, non sembra affatto male considerando il suo segmento di appartenenza.
Sarà disponibile in due versioni; una con una batteria da 9,2 kWh, in grado di assicurare un’autonomia di 120 km, e una con l’accumulatore di 13,8 kWh, che consente fino a 170 km con una singolare ricarica. La velocità massima dichiarata dalla casa è di 100 km/h. Pur trattandosi di un’auto low cost è dotata di un software che consente all’utente il preriscaldamento della batteria.
Le auto di questa categoria non sono di certo conosciute per la sicurezza, sia attiva che passiva, eppure la casa cinese dichiara di aver utilizzato per la sua piccola elettrica una scocca che per il 57% impiega acciai ad alta resistenza. Inoltre, dispone di ABS con EBD, sistema di monitoraggio della pressione degli pneumatici, attacchi Isofix e sensori posteriori di parcheggio.
Come sappiamo i requisiti di sicurezza e i cicli di omologazione in Europa sono completamente differenti rispetto alla Cina, quindi una semplice importazione di queste vetturette non sarebbe possibile. Ma non è detto che nel prossimo futuro non possa nascere nel nostro paese un consorzio tra le case specializzate in quadricicli elettrici in grado di introdurre sul mercato modelli economici.
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