Sono regali, predatori, misteriosi e indipendenti, in grado di fare breccia nel cuore di milioni di italiani con fusa e miagolii. Stiamo parlando dei gatti. Oggi, venerdì 17 febbraio, si celebra la loro festa. Una data scelta, attraverso un sondaggio, nel 1990 per festeggiare i felini domestici in Italia, e che varia di Paese in Paese. La ricorrenza internazionale, invece, è fissata per l’8 agosto ed è stata istituita nel 2012 dal Fund for Animal Welfare (Ifaw).
La data scelta per la Giornata nazionale del gatto non è casuale: febbraio, secondo un’antica tradizione, è “il mese dei gatti e delle streghe”, mentre il numero 17 in base a tradizioni medioevali ancora abbastanza radicate nella cultura europea, viene spesso associato alla sventura, proprio come i gatti, soprattutto quelli neri. È stato dunque scelto il 17 febbraio per sfatare tutti i miti legati alla sfortuna che accompagnano i felini, come l’incontro con un gatto nero. Febbraio, inoltre, è il mese dell’Aquario, un segno che ha caratteristiche affini a quelle universamente riconosciute ai gatti, per natura selvatici ma anche grandi compagni e amici degli esseri umani: è il segno zodiacale degli spiriti liberi. I gatti, in particolare quelli neri, si celebrano anche nella giornata del 17 novembre.
Come detto, questa Giornata nasce come tentativo di esorcizzare una delle superstizioni più famose al mondo. E cioè che, se un gatto nero ci attraversa la strada, ci capiterà qualcosa di sfortunato. Ma questa “superstizione” è condivisa in tutto il mondo? Fortunatamente no. A credere che i felini neri portino sfortuna sono infatti gli italiani, gli spagnoli, gli statunitensi e i cinesi. Al contrario in Scozia, Inghilterra e Giappone il gatto nero è sinonimo di fortuna e prosperità. Tradizionalmente, inoltre, nei Paesi anglosassoni i marinai tenevano questi felini a bordo delle navi come portafortuna. In Germania, invece, si crede che il gatto nero porti iella solo se ci attraversa la strada da destra verso sinistra; al contrario, se la attraversa in senso opposto porterà fortuna.
Quella del gatto nero portatore di sfortuna è una credenza che risale al Medioevo. A quell’epoca, il gatto nero era considerato il compagno diabolico delle streghe (per la sua abitudine a uscire di notte) e il suo colore era associato all’inferno e al lutto. In particolare, l’origine della diceria della sfortuna portata dal gatto nero che attraversa la strada risale all’epoca in cui si andava a cavallo. Se un gatto attraversava all’improvviso la strada, il cavallo poteva spaventarsi e disarcionare il cavaliere.
Da quel momento si è iniziato a pensare che il gatto nero fosse la reincarnazione del demonio.
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