La pizza che noi tutti oggi amiamo non risale al 1889, quando cioè il pizzaiuolo Raffaele Esposito presentò alla Regina la pizza Margherita chiamandola così in suo onore: quella sarebbe, appunto, la data risalente alla nascita della Margherita ma non della pizza vera e propria, per la quale non esiste data certa. Pensate: le prime notizie di questo alimento le troviamo già nell’epoca romana.
I romani, infatti, sono stati i primi a “miscelare” vari tipi di farro macinato (da qui la parola Farina, da FAR che in latino significa farro). Poi, impastando con acqua sale ed erbe aromatiche, si otteneva una forma tondeggiante che cuocevano nel focolare. Ovviamente, stiamo parlando di qualcosa che ha a che fare ben poco con la pizza che oggi tutti noi conosciamo.
Il termine “pizza” è invece possibile ritrovarlo già verso l’anno mille, come riportano alcuni documenti rinvenuti in Abruzzo, oppure nel 1300 nella Curia Romana, dove si parla di “pizis” o “pissas” riferendosi ad alcuni prodotti da forno.
Solo nel 1535 troviamo a Napoli la parola Pizza nella “Descrizione dei luoghi antichi di Napoli” del poeta Benedetto di Falco dove appunto viene riportato che la “focaccia, in Napoletano è detta pizza”. È di questo periodo la nota pizza alla “Mastunicola”, con formaggio e basilico.
A seguito della scoperta delle Americhe apparve anche il pomodoro, dapprima usato come pianta ornamentale pensando fosse velenoso, poi divenuto vero e proprio ingrediente.
Ma ancora manca un altro elemento: “la mozzarella”, che fa la sua apparizione solamente dopo il 1800.
Solo nel 1858, infatti, ci viene descritta La preparazione della “vera pizza napoletana”, dove troviamo le prime margherite con il pomodoro “opzionale”.
Ed arriviamo all’inizio del nostro racconto: nel 1889, in occasione della visita a Napoli degli allora sovrani d’Italia, il Re Umberto I e la Regina Margherita. Durante la passeggiata nella città campana, furono accolti da Raffaele Esposito, il miglior pizzaiolo dell’epoca, il quale realizzò per loro tre pizze classiche: la pizza alla Mastunicola (strutto, formaggio, basilico), la pizza alla Marinara (pomodoro, aglio, olio, origano) e la pizza pomodoro e mozzarella (pomodoro, olio, mozzarella, basilico), realizzata in onore della Regina Margherita i cui colori richiamavano intenzionalmente il tricolore italiano. La sovrana apprezzò così tanto quest’ultima da voler ringraziare ed elogiare l’artefice per iscritto. E l’unico modo per contraccambiare il gesto da parte del pizzaiolo, fu quello di dare il nome della regina alla sua creazione culinaria: “Pizza Margherita“.
Il nome di questa pizza nasce da un aneddoto storico a Napoli, dove le pizze condite con il pomodoro hanno tradizionalmente solo dell’olio in più; successivamente si aggiunsero le alici, ma i costi per un ingrediente di questo calibro a volte risultavano eccessivi, e non tutti potevano permetterselo. Fu cosi che un pizzaiolo ebbe l’intuizione di aggiungere l’aglio al posto delle alici, stanco di sentire lamentele da parte dei marinai per insaporire la pizza rossa con un’ingrediente allo stesso tempo forte e deciso e di bassissimo costo. I marinai, entusiasti, acclamando questo nuovo sapore diedero, a loro insaputa, il nome alla pizza perchè la gente chiedeva “la pizza come quella che piace ai marinai”.
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