La festa del papà è una delle ricorrenze più apprezzate dagli italiani. Si celebra ogni anno il 19 marzo, il giorno di San Giuseppe, ed è associata ad alcuni cibi tipici, come le immancabili zeppole e le sfince. In questa occasione si festeggia il ruolo del padre all’interno della famiglia e della società. Ma com’è nata questa ricorrenza? Perché si festeggia proprio il 19 marzo? E che legame ha con San Giuseppe? Andiamo a scoprirlo.
Per comprendere l’origine della festa del papà è necessario ricordare che nel 1871 la Chiesa cattolica proclamò San Giuseppe il protettore dei padri di famiglia. Questa scelta, tutt’altro che casuale, si riallaccia al ruolo svolto dal santo nella vita di Gesù. La Bibbia, infatti, parla di Giuseppe come del padre putativo del figlio di Dio e descrive il suo impatto sulla vita del Messia.
La prima festa del papà si celebrò il 5 luglio 1908 a Fairmont, West Virginia. Due anni dopo la celebrazione venne ripetuta il 19 luglio a Spokane, Washington. Fu proprio in quel periodo che Sonora Smart Dodd, figlia del veterano della guerra civile William Jackson Smart, avviò la prima campagna per ufficializzare la ricorrenza. Ciò avvenne solo nel 1972, durante il mandato di Richard Nixon.
Come si può notare, queste date non coincidono con quella scelta dall’Italia. La decisione di far cadere la Festa del papà il 19 marzo è legata alla credenza secondo la quale fu proprio in questa data che San Giuseppe perse la vita. Ma come morì il padre putativo di Gesù? È pressoché impossibile rispondere a questa domanda con assoluta certezza. Molti studiosi biblici ritengono che potrebbe essere morto prima della crocifissione del Messia, come sembrerebbe confermare la sua assenza nel momento della morte del figlio. Secondo il testo apocrifo “Storia di Giuseppe il falegname”, il santo sarebbe morto di malattia a 111 anni. La sua dipartita, avvenuta in presenza di Maria di Gesù, è descritta come serena e piena di gratitudine nei confronti di Dio.
Oltre a essere il padre per antonomasia, San Giuseppe è anche il protettore degli orfani, delle giovani nubili e dei meno fortunati. È per questa ragione che in alcune zone, soprattutto in Sicilia, esiste l’usanza di offrire il pranzo a tutti i poveri in occasione del 19 marzo. La ricorrenza, inoltre, è legata anche all’imminente fine dell’inverno.
Per festeggiare l’arrivo della primavera, in vari luoghi si brucia tutto l’incolto dei campi e si accendono dei falò nelle piazze. A Palermo questa tradizione è più viva che mai: nei giorni precedenti alla festa del papà i cittadini tendono ad accatastare vecchi pezzi di legno con cui dare vita alla cosiddetta “vampa” di San Giuseppe la sera del 18 marzo.
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