Coronavirus, al via il ‘liberi tutti’?
Da oggi i treni viaggiano al 100%

Parafrasando il titolo di un celebre romanzo umoristico di Achille Campanile, si potrebbe dire: “Agosto, Coronavirus mio non ti conosco”. Sembrerebbero passati infatti anni da quando vivevamo in pieno lockdown, tra autocertificazioni, distanziamenti fisici massicci, mascherine obbligatorie anche all’aperto e uso abbondante di gel igienizzanti. Eppure fino a due mesi fa non ci si poteva muovere da un comune all’altro. Ma non solo: i consueti dati che quotidianamente vengono pubblicati sui contagi dimostrano che la situazione è ben lungi dall’essere risolta: “Persiste una trasmissione diffusa del virus che, quando si verificano condizioni favorevoli, provoca focolai anche di dimensioni rilevanti, talvolta associati all’importazione di casi da Stati esteri”, dicono i tecnici dell’Istituto Superiore di Sanità e del Ministero della Sanità. “Il numero di nuovi casi di infezione sebbene rimanga nel complesso contenuto mostra una tendenza all’aumento. Si ribadisce di rispettare i provvedimenti quarantenari, anche identificando strutture dedicate, sia per le persone che rientrano da paesi per i quali è prevista la quarantena, sia a seguito di richiesta dell’autorità sanitaria essendo stati individuati come contatti stretti di un caso. In caso contrario, nelle prossime settimane potremmo assistere ad un aumento rilevante nel numero di casi a livello nazionale”.

Parte la Fase 3 sui treni

Per gli esperti, quindi, sarebbe molto pericoloso abbassare la guardia sul Coronavirus: “Complessivamente il quadro generale della trasmissione e dell’impatto dell’infezione da SARS-CoV-2 in Italia, sebbene non in una situazione critica, mostra dei segnali che richiedono una particolare attenzione. A livello nazionale si osserva un aumento nel numero di nuovi casi diagnosticati e notificati rispetto alla settimana di monitoraggio precedente, con Rt nazionale = 0.98, sebbene sia maggiore ad 1 nel suo intervallo di confidenza maggiore. Questo”, è la conclusione, “indica che la trasmissione nel nostro paese è stata sostanzialmente stazionaria nelle scorse settimane”.

Nonostante questo, proprio a partire da oggi comincia la Fase 3 sui treni ad alta velocità e lunga percorrenza, che potranno viaggiare al 100% dei posti perché si sono realizzate le condizioni poste dal dpcm del 14 luglio, la cui efficacia è stata prorogata fino a quando verrà adottato il prossimo. Il ministero dei Trasporti ha confermato il via libera. Ma il Cts fa sapere che la decisione è stata presa “senza aver ricevuto il parere del Comitato”: nella mattinata di ieri è stato inviata dal Mit una richiesta di valutazione del nuovo piano dei treni ad alta velocità ma nella riunione che si è tenuta nel pomeriggio non se ne è parlato. Anche in Lombardia, stando alla nuova ordinanza della Regione che resterà in vigore fino al 10 settembre, sarà consentita l’occupazione del 100% dei posti a sedere sui treni utilizzati per i servizi ferroviari di trasporto pubblico regionale. Per i mezzi utilizzati per i servizi metropolitani e autofilotranviari di trasporto pubblico urbano e suburbano è consentita l’occupazione del 100% dei posti a sedere e del 50% dei posti in piedi per i quali il mezzo è omologato.

Il commento di Franco Locatelli

“Stupisce un po’, per non dire che sconcerta, la decisione assunta di porre fine al distanziamento sui treni. Il Comitato tecnico scientifico non è mai stato investito del problema e non posso non dire che questa decisione desta preoccupazione e perplessità, in un momento in cui i nuovi casi di Covid-19 stanno crescendo, come mostrano i dati. C’è il rischio concreto che i viaggi in treno possano contribuire alla ripresa dell’andamento epidemico” nel nostro Paese. Ad affermarlo è il presidente del Consiglio superiore di sanità (Css), Franco Locatelli, componente del Cts, che aggiunge: “Credo che su questo tema vada aperta una riflessione”. L’auspicio dell’esperto è che si possa tornare indietro, anche perché proprio grazie alle misure adottate in questi mesi post Coronavirus, viaggiare in treno finora “si è rivelato sicuro. Io stesso”, racconta Locatelli, “ho avuto modo di viaggiare in treno 2 settimane fa per andare a Bergamo, e ho trovato il viaggio assolutamente gradevole e ordinato”. A bordo “c’è stato un corretto rispetto del distanziamento e un’attenzione sempre scrupolosa alle misure anti-Covid”.

Ci siamo già dimenticati del Coronavirus?

Trasporti a parte, la sensazione è che una parte consistente della popolazione (magari anche in buona fede) si sia in qualche modo “dimenticata” dell’ultima sofferta primavera, dove tutti eravamo più che coinvolti nel dolore quotidiano che ci circondava: eravamo rispettosissimi delle norme stringenti che il Governo ci aveva imposto e partecipavamo (anche silenziosamente) nella commemorazione delle centinaia di vittime giornaliere da Coronavirus. Certo: le vacanze estive e la voglia di riscattare quei tre mesi di isolamento da quarantena, aggiunte all’indiscusso crollo della contagiosità del Coronavirus, ci hanno portato (quasi) inevitabilmente ad assistere a piazze, spiagge e discoteche prese d’assalto, con resse (o assembramenti) perfino alle prove di ammissione per la facoltà di medicina. La speranza è quella di non doverci pentire a breve di queste scene, con l’incubo di dovere tornare indietro nel tempo, come già sta capitando ad altri Paesi non troppo distanti dall’Italia.

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