Dalle Calippe a Angela di Mondello:
i vip estemporanei di Ferragosto

Non c’è emergenza che tenga, che sia sanitaria, economica, meteorologica o ambientale. In Italia il Ferragosto è un appuntamento irrinunciabile. Un livellatore sociale, quasi sacro nel suo essere profondamente profano, e in cui l’intera cittadinanza intende rispettare due soli comandamenti: staccare la spina, e divertirsi. Il tutto con la leggerezza tipica del giorno di ferie per eccellenza, in cui ogni cosa e concessa. E nel corso degli anni a chiunque è stato concesso il classico quarto d’ora di celebrità. Che in alcuni casi, anche grazie ai cortocircuiti del web, ha reso immortali anonimi cittadini in giro per spiagge, eventi, sagre e passatempi vari. Tanto da renderli indelebili nella memoria collettiva, anche a distanza di anni dalle loro imprese.

Le Calippe di Ostia per Ferragosto

A volte ritornano. Mantenere la fama è dura, però, lo sanno bene le star che da anni calcano i palcoscenici. I voleri del pubblico sono mutevoli, oscillano e dietro c’è sempre un nuovo volto pronto a esplodere nella ricerca di imperitura gloria web. L’hanno capito sulla loro pelle abbronzata Le Calippe, le due ragazze di Ostia divenute famose per un’intervista in spiaggia del 2010. Al giornalista, che sulla spiaggia di Ostia chiedeva come combattessero il caldo estivo, le due risposero con una ricetta molto semplice: “Calippo e birra“, parole pronunciate con un marcato accento romanesco. 

Non erano tempi di influencer e la notorietà del web era difficile da monetizzare. E, anzi, poteva persino dar noia essere oggetto di scherno in rete. Ma nel 2019, dopo Chiara Ferragni, perché non aprire un account Instagram congiunto? Un modo per preparare il lancio del loro videocliptormentone” estivo, ovviamente sul litorale di Ostia e tra i Calippo e con un distinguibile accento romanesco. Fu tutto tranne un successo, e ancora Le Calippe ce le ricordiamo nell’intervista per quella loro innocenza quando erano fanciulle.

Angela da Mondello. Non ce n’è più successi

La storia di Angela da Mondello, se non fosse per il fatto che ha scherzato e tentato di arricchirsi su una pandemia che solo in Italia ha ucciso più di centomila persone, sarebbe persino commovente. Divenne famosa nel maggio 2020, a fine lockdown con la frase “Non ce n’è Coviddi”. Il web e la televisione, con tanto di presenza alla Mecca di Barbara D’Urso ne fecero rapidamente una celebrità.

La signora siciliana in pochi giorni raggiunse quasi 200mila follower su Instagram, numeri da influencer. E in estate ci riprovò: tornò sulla spiaggia di Mondello per registrare un videoclip a tema Covid. Manco a dirlo, dove il livello di trash era inarrivabile. Sia per naturale vocazione, sia per astuto consiglio, visto che è sempre piaciuto il “fenomeno da baraccone”.

Poco dopo il contatto, di quelli che ti svoltano la carriera. E un contratto con l’agente dei Vip in persona, Lele Mora. Eppure la canzone non sfondò, e Lele Mora dopo alcuni infruttuosi tentativi di proporre la cliente si stancò. “Mi ha usata”, dichiarò Angela. Sedotta e abbandonata. Strano, sembrava una di quelle persone “a cui non gliela fai”, lei che apre gli occhi alla giornalista obnubilata dai media sul Covid. Forse però non era così pronta per i lupi del mondo dello spettacolo.

William “può accompagnare solo”

Non solo mare, però. Ma anche fiumi e laghi del nord Italia. Nel 2016 prese piede un po’ ovunque un centauro, appassionato di Harley Davidson e che nel corso di un raduno estivo aveva tentato di spiegare il suo amore viscerale per la sua rombante motocicletta. Era William, che in realtà aveva parlato nel 2013 ma esplose nel periodo del Ferragosto di tre anni dopo. Fiero della sua bandana e dei suoi muscoli, contemporaneamente gradasso e timido, raccontò a ‘TeleTicino‘: “Guarda non è che c’è tanto da vedere. Uno stile di moto così, come vedi qua, c’è uno stile di fisico del genere. Può accompagnare solo“. Peccato che qualche minuto dopo, durante la parata, proprio lui ruzzolò rovinosamente per terra. E la sua “impresa” divenne talmente virale da finire dritta nel testo di ‘Volare’ (tormentone di Fabio Rovazzi lanciato l’anno dopo. Ovviamente per l’estate). Ma ovviamente anche lui ha la sua canzone personale, intitolata “È tutto un trash”.

Le interviste “imbruttite”: per sentirsi migliori a Ferragosto

Il Ferragosto è così. Tutti hanno voglia di raccontarlo, tutti hanno voglia di scoprire qualche storia di periferia raccontata da personaggi senza nome a cui siamo pronti a volere bene. O, magari, a dedicare un sorriso agrodolce in presenza di soggetti particolarmente impreparati o sopra le righe. Come i tanti ragazzi che ogni estate rispondono alle più improbabili domande di cultura generale dalle spiagge, generando perle come “Sono favorevole al Mes. Perché è migliore di Cristiano Ronaldo” o l’Inps che diventa “Impresa Nazionale Partito Socialista“.

È la Schadenfreude, quel sottile piacere che si prova a vedere qualcuno che se la cava peggio di come faremmo noi. Solo uno dei tanti sentimenti che ci concediamo a Ferragosto, un giorno in cui cedere alla leggerezza collettiva. E creare quei nuovi eroi che solo l’estate italiana può creare. Arrivando in qualche caso fino a settembre. Soprattutto se sei un asiatico con la maglia del Napoli durante il miracolo di San Gennaro. E a una lunga domanda di un giornalista senza volto rispondi: “Sono giapponese”. Segnando una piccola ma immortale storia di un’ennesima estate italiana.

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