In seno al lavoro della “Commissione Parlamentare d’Inchiesta sul gioco illegale e sulle disfunzioni del gioco pubblico”, nata un anno fa, ha preso parte anche l’ISTAT, con una memoria riassuntiva dei dati a disposizione in materia di gioco. La Commissione si è così avvalsa dell’aiuto dell’ISTAT per la difficile situazione legata al comparto gioco e alla sua riforma.
Quel che è emerso dai dati è che urge un testo unico sul settore, che vada a regolamentare l’offerta e contrastare il gioco illegale, il cui giro d’affari ha ormai superato cifre inimmaginabili.
L’Istat ha quindi elaborato una serie di informazioni raccolte in un pdf, partendo da uno studio del lontano 2015 sul rapporto dei cittadini con il loro tempo libero. Qualche anno fa emergeva che il 34% delle persone sopra i 14 anni aveva effettuato delle scommesse o partecipato a giochi a premi, in larga parte uomini. Nella fascia d’età tra i 14 e i 17 anni, soltanto il 15,5% aveva sperimentato scommesse o giochi a premi. La cifra saliva al 30,4% per la fascia di età 18-24.
Fra le tipologie di gioco spiccavano i concorsi a premi e lotterie di vario genere. Solo una piccola percentuale giocava, per esempio, alle slot machine online (in particolare nella fascia d’età 14-17 e 18-24), nonostante siano la categoria regina nel palinsesto dei casinò online in Italia, e la prima opzione per milioni di utenti.
Sull’utilizzo dei videogiochi l’Istat, richiamando dati del 2015, evidenziava che il 25,9% della popolazione sopra i tre anni giocava regolarmente ai videogame. I principali fruitori erano peraltro bambini e giovanissimi: 7 su 10 avevano un’età compresa tra i 3 e i 17 anni. Il picco di maggior utilizzo si raggiungeva, ai tempi, per la fascia d’età 11-14 anni (82,9%) del totale, percentuale stabile fino ai 24 anni.
Nel 2015 la maggioranza degli italiani giocava da casa almeno a cadenza settimanale. In totale il 17% del campione utilizzava giochi almeno una volta al giorno.
Altri dati Istat sono tratti da un documento che ha caratura europea: si tratta della “Rilevazione sull’uso delle nuove tecnologie della comunicazione e dell’informazione da parte di famiglie ed individui” (link). Questo dal 2018 comprende anche informazioni sul gioco online. Le ultime rilevazioni riguardano l’anno 2020: il 25% del campione fra i 16 e i 74 anni aveva scaricato giochi o giocato nei mesi precedenti al sondaggio. Ancora una volta erano stati i giovani i più attivi da questo punto di vista.
Parte degli indicatori dello studio hanno cadenza annuale: ciò ha permesso all’ISTAT di “fotografare” il periodo pre-Covid con quello successivo. Nel 2021, per esempio, il 68% dei ragazzi fra i 6 e i 19 anni ha giocato online. Il 76,3% del totale, se si prende in considerazione la fascia 11-14. Ancora una volta sono più uomini che donne, divisi per il 70,4% al Nord e per il 63,9% al Sud.
Tra 2019 e 2021 l’utilizzo di internet per il gioco è cresciuto del 7,2%: negli anni precedenti non si evidenziavano novità importanti da questo fronte.
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