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“Sono tornato allo Studio Ovale e sto benissimo. E questo grazie a un farmaco che si chiama Regeneron. Voglio che anche voi possiate curarvi con gli stessi farmaci usati dal vostro presidente. Per questo li renderò gratuiti per tutti, e non sarete voi a pagare. È colpa della Cina e saranno loro a pagare un prezzo altissimo“. Così Donald Trump, che dopo il contagio da COVID-19 e la degenza torna a parlare dalla Casa Bianca, senza abbassare i suoi consueti toni.
L’elogio al Regeneron: ecco di che farmaco si tratta
Il presidente degli Stati Uniti posta un video in cui dice di sentirsi in piena forma e promette di rendere gratuito per tutti il costosissimo farmaco con cui è stato curato per il Coronavirus. E che, secondo le sue parole, sarebbe “la chiave della rigenerazione“. Trump aggiunge quindi che “la malattia è stata una benedizione di Dio per lui e lui l’ha ricevuta“, perché così è stato scoperto il Regeneron.
“Ho trascorso quattro giorni alla Casa Bianca e non mi sentivo molto bene – ha ricordato Trump –. In un brevissimo periodo di tempo mi hanno rigenerato. Il farmaco si chiama Regeneron. Ho preso anche altri farmaci, ma credo che la chiave della mia rigenerazione sia questa“. E The Donald insiste sul suo trattamento. Che, lo ricordiamo, è un cocktail sperimentale di anticorpi prodotto dalla Pharmaceuticals Inc. in laboratorio.
La “benedizione” dopo la paura: le cure di Trump
Il presidente spiega quindi l’effetto che il farmaco ha avuto su di lui. “È stato incredibile. Mi sono sentito subito bene. E ora voglio che tutti ricevano lo stesso trattamento del Presidente, perché mi sento benissimo. Sto alla perfezione. Penso quindi che questa sia stata una benedizione di Dio che è arrivata su di me, una benedizione sotto mentite spoglie. E ora voglio che voi otteniate quello che ho ottenuto io. E lo renderò gratuito, pagherà la Cina“, insiste Trump.
Nei giorni scorsi si era diffusa una certa apprensione sulle effettive condizioni di salute di Trump. Il suo medico personale, Sean P. Conley, aveva riassunto le cure cui il presidente era stato sottoposto dopo il contagio da Coronavirus. E tra queste, oltre al Regeneron, spiccava una terapia di Remdesivir, antivirale utilizzato per i malati d’ebola in condizioni medio-gravi e in difficoltà respiratorie. Anche per questo in America e non solo si era temuto che il quadro clinico fosse ben peggiore di quanto stesse effettivamente circolando.