Tra l’emergenza Coronavirus (particolarmente dolorosa in primavera), le elezioni del nuovo presidente degli Stati Uniti e la fuga del proprio cittadino più reietto (Donald Trump, particolarmente detestato in quella New York che pure gli ha dato i natali, e che ora ha spostato la propria residenza nella più benevola e conservatrice Florida), probabilmente il Natale occupa una delle ultime posizioni nella priorità della Grande Mela. Eppure il tradizionale albero per le feste, allestito come sempre al Rockefeller Center, ha già trovato il modo di far discutere.
Un albero che simboleggia il Natale
Il ‘Christmas tree’ è uno dei simboli del Natale a stelle e strisce. Al pari del tacchino con salsa di mirtilli, i bastoncini canditi, il film ‘Miracolo nella 34ª strada’ e il Babbo Natale anziano, barbuto, rubizzo e di rosso vestito. Eppure, quest’anno, l’albero che ispira i bambini di ogni età sembra già godere di poca salute. Il grande abete norvegese comparso nell’iconica piazza di New York ha infatti subito iniziato a spelacchiarsi nei suoi rami più bassi. Tanto da generare le prime ironie sui social e non solo. La rivista di costume ‘The Cut’ lo ha infatti già eletto a simbolo del 2020. Uno “specchio della sofferenza e difficoltà di un anno fatto di isteria elettorale e panico da Covid“.
Every year, Rockefeller Center gets a tremendous Christmas tree, and every year, she makes a flashy spectacle. But of course, this year is not like other years, and now we have a tree to match the mood https://t.co/h97Ia7dAXx
— The Cut (@TheCut) November 18, 2020
Il parallelismo con il famigerato “Spelacchio” di Roma è detonato quasi immediatamente, specie tra i commentatori nostrani. Ma da New York sono arrivati gli stessi commenti che caratterizzarono le cronache capitoline del tempo (era il 2017). L’albero, infatti, subirà interventi mirati per tornare rigoglioso. E ci si aspetta che entro il 2 dicembre (data della sua accensione) torni a rappresentare lo spirito del Natale in tutta la sua magnificenza.
L’autodifesa “dell’albero” e l’attesa di New York
Lo si capisce dal post pubblicato dallo stesso Rockefeller Center, che ha scelto l’arma dell’ironia. “Wow, tutti voi sicuramente avrete un aspetto smagliante dopo due giorni di viaggio, vero? Aspettate che si accendano le mie luci! Ci vediamo il 2 dicembre“, è l’appello alla cittadinanza di New York:
Wow, you all must look great right after a two-day drive, huh? Just wait until I get my lights on! See you on December 2! 😉
— Rockefeller Center (@rockcenternyc) November 18, 2020
Non resta che attendere questa decina di giorni per scoprire in che modo lo Spelacchio d’America tornerà a rappresentare il Natale che tutto il mondo spera di potersi godere. Quantomeno nei suoi simboli. A partire da una città di New York che non vedeva un abete natalizio così malconcio dai tempi di quello di ‘Harry, ti presento Sally…’. Nello specifico quello che Meg Ryan si procurò da sola nelle feste trascorse lontano da Billy Crystal, sbatacchiandolo in ogni modo per le strade cittadine. In quell’occasione fu il Capodanno a risolvere tutti i problemi. Chissà che non possa succedere lo stesso in un 2021 atteso così spasmodicamente da tutti…