George Floyd, la violenza della Polizia contro i manifestanti in Usa

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Pugni, calci, spintoni, manifestanti strattonati con violenza o allontanati minacciando di utilizzare lo spray al peperoncino da parte degli agenti di Polizia per sedare le proteste contro la morte di George Floyd. Scene di violenza hanno visto contrapposti i manifestanti americani in diverse città americane, in rivolta dopo l’uccisione dell’afroamericano, e gli agenti della Polizia, diventati bersagli delle rivolte.

La Polizia spruzza lo spray al peperoncino a New York sui manifestanti contro l’uccisione di George Floyd

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Manifestazioni e rabbia stanno quindi attraversando gli Stati Uniti dopo l’uccisione a Minneapolis (Minnesota) lunedì scorso di George Floyd, afroamericano padre di famiglia, morto soffocato dal ginocchio dell’agente di polizia, Derek Chauvin, durante un arresto. Il coprifuoco è stato imposto in oltre 25 città di 16 Stati americani. In una decina, tra cui Washington, è intervenuta la Guardia nazionale. Circa 1.400 persone sono state arrestate in 17 città statunitensi da martedì, oltre un terzo a Los Angeles. La Polizia di New York, durante le manifestazioni di protesta contro la morte di George Floyd, ha spruzzato in faccia ai presenti lo spray al peperoncino.

Ferita una manifestante in Ohio dopo uno sparo

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Decine di migliaia di manifestanti sono scesi in strada chiedendo accuse più severe e altri arresti per la morte di George Floyd. A Los Angeles, gli agenti hanno sparato proiettili di gomma e caricato i rivoltosi che hanno dato fuoco a un’auto della polizia, mentre a Columbus, in Ohio, una donna è rimasta ferita dopo uno sparo della Polizia.

Disordini e saccheggi anche a Chicago

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I disordini proseguono anche a Chicago, terza città degli Stati Uniti per numero di abitanti. I media locali riportano episodi di saccheggi all’interno di negozi e supermercati. Il governatore dell’Illinois, J.B. Pritzker, ha chiesto l’intervento della Guardia Nazionale a supporto delle forze di polizia locali per circoscrivere gli episodi di violenza. L’amministrazione della città ha anche annunciato la chiusura di alcune vie di collegamento al centro cittadino.

La Nuova Zelanda si unisce alle proteste: corteo per le strade di Auckland

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Intanto le proteste si spostano in altri Paesi. Per le strade di Auckland, Nuova Zelanda, erano circa 2.000  a marciare in solidarietà agli afroamericani che in questi giorni stanno protestando negli Usa per la morte di George Floyd. Al contrario delle proteste americane, il corteo neozelandese è pacifico. Solo cori e striscioni: “Niente giustizia, niente pace” e “Black lives matter”. La protesta è stata organizzata dal musicista nigeriano-neozelandese Mazbou Q.

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