Anche la Spagna vara un piano di contrasto alla pandemia da Coronavirus. E sono ben sei le fasi individuate dal governo iberico per debellare la diffusione del virus, con la seconda che avrà inizio già nel corso della prossima settimana. Esteso a tutto il territorio nazionale, le autorità lo definiscono un “livello 1 ribassato”: sarà operativo dal 27 aprile al 10 maggio.
Il confinamento rimane totale, salvo “situazioni speciali e attività lavorative con presenza obbligatoria“. Ancora chiuse le attività non essenziali (come i parrucchieri), saranno consentite passeggiate con bambini di gruppi di massimo tre persone, purché il loro domicilio sia lo stesso. Per la scuola attive le stesse restrizioni anti Coronavirus presenti in Italia: edifici chiusi, lezioni disponibili solo online. Possibile fare sport all’aperto solo per un’ora e in forma individuale.
Non più disposizioni nazionali
Questa seconda fase sarà superata, nelle previsioni del Governo, dalla fase 3 dei provvedimenti contro il Coronavirus: il periodo indicato va dall’11 al 24 maggio e vedrà le restrizioni ridursi ulteriormente. Tanto per cominciare, potrebbero essere escluse alcune zone periferiche o non continentali della Spagna (come le Isole Canarie o la Cantabria). Obbligatorio ancora il telelavoro, il confinamento generale diventa invece solo un brutto ricordo: in altre parole non è più obbligatorio restare a casa, sebbene la “Movida” resti pesantemente limitata.
Per evitare ritorni del Coronavirus, inoltre, passeggiate e sport all’aperto vanno svolti in maniera individuale, non possono incontrarsi più di cinque persone non domiciliate sotto lo stesso tetto e bar, ristoranti, università continuano a restare chiusi. Si riaprono i negozi eroganti servizi non essenziali, ma le scuole rimangono chiuse così come continuano a essere vietate le riunioni pubbliche. Non le visite di amici o parenti nelle rispettive case, mantenendo però il distanziamento sociale varato sin dallo scoppio dell’emergenza Coronavirus (difficile capire come garantire quest’ultimo punto).
Verso l’estate con il Coronavirus
La fase 4, prevista dal 25 maggio e estesa a tutto giugno, allargherà ulteriormente le maglie. Tale fase viene definita di “convivenza con il Coronavirus” e prevede l’abolizione di tutte le restrizioni a livello statale. Riprende la “vita normale”, anche se con pesanti condizionamenti che resistono su quella sociale. Amministrazioni locali, in base alle singole esigenze delle singole aree, potranno varare provvedimenti più severi a seconda del livello di superamento della pandemia. Ma le scuole, per esempio, riapriranno: vi troveranno accesso però solamente le classi di recupero, chi deve sostenere un esame finale o chi deve superare una selezione o preselezione.
Riguardo alla riapertura di locali come bar e ristoranti: ci sarà, ma sarà graduale, non a tempo pieno e differenziata a seconda delle aree geografiche di riferimento.
Ritorno alla normalità
Seguirà la fase 5, estesa a tutta l’estate (luglio, agosto e settembre). Non ci saranno più restrizioni anti Coronavirus in tutta la Spagna, salvo particolari eccezioni locali. Sarà probabilmente la fase più delicata, corrispondendo anche alla stagione estiva: tutto infatti sarà aperto, con appello al senso di responsabilità della cittadinanza. In altre parole le norme di distanziamento sociale e di divieto di assembramento retrocederanno a mero consiglio, da seguire senza rigidi dettami.
Il turismo sarà solo all’interno dei confini nazionali, la vita sociale potrà essere ripresa seppure solo con parenti e conoscenti. Ma essendo tutto aperto, potenzialmente tutti gli spagnoli potranno raggiungersi tra loro. L’indicazione è sempre la stessa: convivere con il Coronavirus, senza sottovalutarlo.
Coronavirus: l’uscita dall’emergenza
Anche perché da ottobre si prevede l’inizio della fase 6. L’ultima e quella che dovrebbe condurre a un progressivo ritorno alla normalità vera e propria. Il distanziamento sociale andrà via via riducendosi, le attività riapriranno e anche le scuole torneranno a un normale funzionamento. Anche le attività sportive riprenderanno via via il loro corso, seppure in forma ridotta e con gli spalti di stadi e palazzetti che progressivamente potranno tornare a ospitare pubblico.
A livello igienico la mascherina sarà obbligatoria solo per i sintomatici. Gli altri dovranno solo continuare a lavarsi le mani frequentemente.
Meno di sei mesi di pazienza, poi torneremo a una realtà di questo tipo. Almeno secondo quanto previsto dal governo spagnolo.