Il Comune di Sanremo ha avviato la procedura per l’organizzazione del Festival della Canzone Italiana tramite gara pubblica, per le edizioni 2026-2028, con possibilità di proroga. A causa di una sentenza del Tar della Liguria, la Rai non avrà accesso automatico al marchio. Si prevede un corrispettivo annuo di 6,5 milioni di euro, superiore al precedente accordo. La scelta della sede rimane a carico del Comune
Il Comune di Sanremo ha ufficialmente avviato la procedura di gara pubblica per l’assegnazione dell’organizzazione del Festival della Canzone Italiana, un evento di grande rilevanza culturale e mediatico, storicamente associato alla Rai. Questa nuova era per il Festival si preannuncia ricca di cambiamenti e opportunità, giungendo in un momento di transizione dopo la recente sentenza del Tar della Liguria, che ha annullato la precedente convenzione diretta con la Rai.
Il bando di gara si riferisce alle edizioni del Festival che si svolgeranno nel 2026, 2027 e 2028, con l’opzione di proroga per ulteriori due anni. Questa scelta strategica del Comune di Sanremo mira a garantire la continuità di un evento che rappresenta non solo un simbolo della musica italiana, ma anche un importante volano per l’economia locale. La scadenza per la presentazione delle offerte sarà comunicata a breve, e potranno partecipare operatori economici nel settore dei media audiovisivi, in particolare quelli dotati di canali generalisti e un comprovato background nell’organizzazione di eventi di grande rilevanza.
La decisione di procedere con una gara pubblica è stata influenzata da un ricorso presentato da Just Entertainment, presieduta da Sergio Cerruti, il quale ha contestato l’associazione automatica tra il marchio Festival di Sanremo e la Rai. Il Tar ha stabilito che, essendo il marchio di proprietà del Comune, la sua assegnazione deve avvenire tramite un processo di gara. Questo significa che, qualora un nuovo soggetto vinca il bando, sarà necessario sviluppare un format innovativo, distinto da quello tradizionalmente utilizzato dalla Rai.
Sul fronte economico, il Comune ha fissato un corrispettivo annuo minimo di 6,5 milioni di euro per l’assegnazione del Festival, cifra significativamente superiore rispetto ai 5 milioni dell’ultimo accordo. Inoltre, è previsto che l’operatore aggiudicatario destini l’1% degli introiti pubblicitari legati al marchio del Festival. Questa strategia è volta a garantire un’equa remunerazione per il Comune, in linea con l’incremento di valore del marchio, che ha visto una crescita notevole negli ultimi anni.
Il Comune di Sanremo, con un approccio lungimirante, manterrà il controllo sulla scelta della sede dell’evento, sostenendo i costi dell’affitto del Teatro Ariston, stimati intorno ai 2 milioni di euro annui. Tutte le altre spese relative all’organizzazione del Festival saranno invece a carico del vincitore della gara, una condizione che potrebbe influenzare le offerte presentate.
L’apertura a nuovi operatori offre l’opportunità di innovare e rinnovare il Festival, che negli ultimi anni ha registrato un crescente interesse sia a livello nazionale che internazionale. Il sindaco di Sanremo, Alessandro Mager, ha dichiarato che le linee guida esposte nella delibera riflettono le aspettative per uno sviluppo sostenibile del Festival, non solo in termini economici, ma anche attraverso nuove forme di collaborazione con il territorio. Questo approccio mira a generare un indotto positivo per il settore turistico e commerciale, contribuendo a rafforzare l’immagine della città di Sanremo.
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