Usa, uragano Nicholas:
gli effetti sul prezzo del petrolio

Negli Stati Uniti la produzione di petrolio continua a rallentare. Il Paese, che non si è ancora ripreso dall’uragano Ida, adesso deve fare i conti l’arrivo dell’uragano Nicholas. Due eventi ambientali che, a distanza così ravvicinata, stanno facendo tremare l’industria petrolifera statunitense. I prezzi del petrolio sono vicini ai massimi storici da oltre sei settimane, proprio per la minaccia comportata dagli uragani. Un effetto che potrebbe avere conseguenze anche in Italia, con il ministro Cingolani che ha già anticipato un rincaro sui prezzi dell’energia.

Nicholas e Ida colpiscono al cuore la produzione di petrolio USA

L’uragano Nicholas minaccia di portare inondazioni e mareggiate alla più grande concentrazione nazionale di raffinerie di petrolio e impianti petrolchimici. Passato dalla classificazione di tempesta a quella di uragano, Nicholas si è abbattuto martedì sul Texas, lasciando già migliaia di persone senza elettricità.

Nicholas è arrivato quando l’industria petrolifera statunitense stava ancora leccandosi le ferite causate dall’uragano Ida. Il passaggio di Ida, oltre a causare morti e devastazione, ha infatti danneggiato le strutture petrolifere e del gas, lasciando diversi impianti petrolchimici senza energia. Al tempo stesso, diversi produttori di petrolio hanno dovuto evacuare e chiudere le piattaforme off shore, come riporta Reuters.

Secondo il Dipartimento dell’Interno circa la metà della produzione usa di petrolio e gas del Golfo del Messico è ancora offline, a due settimane dallo sbarco di Ida in Louisiana.
L’impatto dell’uragano Ida sta durando più di quanto il mercato si aspettasse ha commentato Nishant Bhushan, analista dei mercati petroliferi di Rystad Energye. “Poiché una parte della capacità di produzione di petrolio rimane chiusa questa settimana, i prezzi stanno aumentando a causa del mancato ripristino dell’offerta. 
La minaccia di ulteriori interruzioni dovute a condizioni meteorologiche estreme è anche motivo di preoccupazione per i produttori e per i commercianti che rincarano sui prezzi”, ha sottolineato l’analista.

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