Gli effetti del Coronavirus continuano a farsi vedere in maniera drammatica non solo a livello sanitario e sociale, ma anche economico. In queste ore si è infatti registrato un autentico crollo in borsa per SAP, multinazionale europea per la produzione di software gestionale con sede e base operativa a Walldorf, in Germania.
SAP: la storia dell’azienda e lo storico crollo
Il titolo ha fatto registrare un tremendo -21% sul listino di Francoforte. Mai SAP aveva perso tanto in una singola giornata di contrattazioni dal lontano 1999. L’azienda, la cui sigla significa “Systeme, Anwendungen, Produkte in der Datenverarbeitung” (“Sistemi, Applicazioni e Prodotti nell’elaborazione dati“), fondata nel 1972, negli anni ha costituito in tutto il mondo filiali amministrative, operative e laboratori per la ricerca e sviluppo.
Il disastroso risultato in Borsa di SAP deriva dal taglio delle stime di fatturato relative al 2020. Si è infatti passati da una cifra che oscillava tra i 27,8 e i 28,5 miliardi di euro a una ben inferiore forbice di 27,2-27,8 miliardi.
Lo spettro lockdown e la domanda in crisi
Le stime al ribasso derivano in maniera diretta dalla seconda ondata di contagi da Coronavirus. Lo spettro di nuovi lockdown ha infatti generato un taglio della domanda destinato a proseguire fino alla metà del 2021. E gli effetti si sono visti in Borsa, dove il titolo SAP ha iniziato la giornata con perdite superiori al 20%, con un successivo recupero non sufficiente a evitare il dato più nero da oltre vent’anni.
La vicenda è stata affrontata anche da Christian Klein, amministratore delegato di SAP. In una nota diffusa dall’azienda si apprende che il raggiungimento degli obiettivi sul fatturato è stato spostato in avanti di uno o anche due anni. “Prevedevamo un graduale miglioramento della domanda nel terzo e quarto trimestre del 2020. La reintroduzione dei lockdown in alcune regioni ha invece reso la ripresa della domanda più debole delle previsioni“, ha ammesso il dirigente.