Saldi invernali 2021, si comincia nonostante il Covid: date e regole

Sarà particolare a dir poco l’appuntamento con i saldi invernali 2021. L’ansia per la curva dei contagi da coronavirus e le restrizioni per evitare assembramenti caratterizzeranno i canonici sconti post-natalizi, che partiranno in date molto diverse a seconda delle Regioni. Di fatto, non c’è stato alcun rinvio a febbraio, come ventilato nelle ultime settimane, se non per i comuni turistici della Provincia autonoma di Bolzano. Si parte, anzi, già nella giornata di oggi in tre Regioni. Ecco tutte le date e le regole per non farsi trovare impreparati.

Si comincia in Basilicata, Molise e Valle d’Aosta

Già dalla giornata di oggi, sabato 2 gennaio, sono iniziati ufficialmente i saldi in Basilicata, Molise e Valle d’Aosta. Va comunque notato che sarà molto difficile usufruire degli sconti, giacché tutta l’Italia è in zona rossa e le tipologie di negozi aperti sono estremamente limitate. Inizieranno invece il 4 gennaio, ultimo giorno di zona arancione prima del ritorno alle tre fasce di rischio, i saldi in Abruzzo e Calabria, mentre il giorno successivo (che sarà ‘rosso’) si comincia in Campania e Sardegna.

Giovedì 7 gennaio sarà poi la volta di Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Piemonte, Puglia e Sicilia, mentre martedì 12 sarà il Lazio ad inaugurare la stagione degli sconti nei negozi. Il calendario proseguirà poi con l’inizio dei saldi nelle Marche e nella Provincia autonoma di Bolzano il 16 gennaio. Per quel che riguarda l’area bolzanina, saranno interessati nella prima fase momento solo i comuni non turistici.

Le ultime regioni a partire con i saldi saranno la Liguria venerdì 29 gennaio, l’Emilia Romagna, la Toscana e il Veneto il 30 e, infine, i comuni turistici della Provincia di Bolzano il 13 febbraio. Una decisione, quest’ultima, presa nella speranza che, nel frattempo, gli impianti sciistici riaprano dopo la lunga chiusura disposta dagli ultimi Dpcm.

Le regole anti-Covid per negozianti e clienti

Diverse sono le regole disposte dalle autorità, in collaborazione con Federmoda e Confcommercio, dedicate tanto ai negozianti quanto ai clienti. La speranza è che il buonsenso di entrambe le parti possa evitare che la stagione dei saldi possa influire sulla curva dei contagi da coronavirus.

Ogni negozio dovrà innanzitutto garantire il rispetto delle distanze, sia in attesa all’entrata sia all’interno dei locali. Il numero di persone presenti deve essere adeguato a seconda della grandezza dei locali: un cartello fuori dal negozio deve indicarne la capacità massima. Ogni negoziante deve predisporre torrette di igienizzazione delle mani, che tutti i clienti dovranno obbligatoriamente utilizzare prima di toccare i prodotti in vendita. Negozianti, commessi e clienti dovranno coprire il volto con la mascherina, tanto in coda fuori dal negozio quanto all’interno e nei camerini. Nessun obbligo di prova dei capi: questo punto è rimesso alla discrezionalità del singolo negoziante.

Attenzione ai cambi: non sono sempre consentiti

Per quel che riguarda le altre regole, un punto sempre delicato è la questione relativa ai cambi: è il negoziante, per legge, che può decidere o meno se consentirli. I cambi sono obbligatori, infatti, soltanto se il prodotto acquistato si riveli danneggiato o non conforme al Codice del Consumo (d.lgs. 206/2005): in questo caso scatta l’obbligo di riparazione immediata o sostituzione. Dove impossibile, ci sarà invece la riduzione del prezzo pagato o il rimborso totale, a seconda del danno. Attenzione, però: chi compra può denunciare il difetto solo entro 60 giorni dalla data dell’acquisto.

Al cliente è infine garantita la possibilità del pagamento cashless (anche in funzione del cashback di Stato) e di conoscere, attraverso opportuna indicazione, il prezzo pieno del prodotto assieme a quello a saldo. Per quel che riguarda modifiche a livello di sartoria, il cliente ha diritto a chiederle ma deve anche sostenere la spesa extra in prima persona, salvo altri accordi con il negoziante.

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