Una situazione certamente spinosa, con un’intera categoria in fibrillazione. Ma anche la cittadinanza potrebbe doversi riorganizzare in uno dei periodi più attesi dell’anno: le vacanze estive. Questo a causa dello sciopero dei dipendenti Ryanair, che i sindacati hanno confermato. E che diversi disagi potrebbe provocare nel corso dell’estate.
La comunicazione arriva da Filt Cgil e Uiltrasporti. “Mercoledì prossimo, 8 giugno, confermato lo sciopero nazionale di 4 ore, dalle 10 alle 14, di piloti ed assistenti di volo della compagnia aerea Ryanair, Malta Air e della società CrewLink“, spiegano i sindacati. E l’agitazione è dovuta alla “impossibilità di aprire un confronto dedicato alle problematiche che da mesi affliggono il personale navigante“. Vediamo quindi quali saranno le conseguenze.
“In assenza di segnali concreti da parte di Ryanair, quella di mercoledì 8 sarà solo la prima azione di sciopero di una serie che interesserà tutto il periodo estivo“, spiegano Filt Cgil e Uiltrasporti. Questo significa che ulteriori stop arriveranno anche nelle settimane successive. A meno che non si intervenga sul “mancato adeguamento ai minimi salariali previsti dal contratto nazionale, il perdurare di un accordo sul taglio degli stipendi (contingency agreement) non più attuale, le arbitrarie decurtazioni della busta paga, il mancato pagamento delle giornate di malattia, il rifiuto della compagnia di concedere giornate di congedo obbligatorio durante la stagione estiva e la mancanza di acqua e pasti per l’equipaggio“.
La domanda che turisti e generici viaggiatori si possono legittimamente porre, però, è: come tutelarsi se il proprio volo Ryanair ritarda o salta? Al netto delle legittime proteste dei dipendenti, infatti, il rischio è che vadano a repentaglio viaggi ampiamente programmati. Soprattutto in questa estate 2022, la prima davvero libera dopo un biennio in cui il Covid ha complicato non poco i viaggi. Ebbene, in entrambe le eventualità ci si può tutelare.
In presenza di un mero ritardo, infatti, si può avere accesso a un importante risarcimento. Lo ha stabilito il Giudice di pace, che ha dato ragione ai passeggeri del volo Torino-Valencia del 3 agosto 2020. In quel giorno l’atterraggio era previsto alle 10:10, ma si verificò oltre tre ore dopo: alle 13:18. Ebbene, il Tribunale di Torino ha applicato il Regolamento Comunitario 261 del 2004, condannando Ryanair a versare 6 mila euro a ognuno dei 17 passeggeri. In generale, però, il rimborso è di 250 euro per voli inferiori a 1.500 km, 400 per distanze tra 1.500 e 3.500 km, 600 per distanze ancora superiori. Per accedervi basta compilare il form sul sito ‘DelayFlight24’. Se il volo è cancellato, invece, la stessa compagnia avvisa il cliente via e-mail o SMS, e quest’ultimo potrà comprare un biglietto alternativo o chiedere un rimborso.
Bisogna anche ricordare che già da febbraio 2022 Ryanair permette anche di rimborsare il biglietto a chi non può usufruire del volo perché risultato positivo al Covid o costretto in quarantena. I clienti costretti a rinunciare al viaggio ottengono da allora un voucher dal costo equivalente a quello del biglietto originario, da utilizzare nei 24 mesi successivi. Dopo tale data, quindi, si può ottenere un effettivo rimborso. In precedenza, invece, era solo possibile cambiare la data mantenendo la stessa destinazione. Il tutto, peraltro, con una maggiorazione di 40 euro.
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