Sin da quando è cominciata l’invasione dell’Ucraina, oltre che delle tragedie della guerra, si sta parlando delle sanzioni alla Russia. In particolare di quelle che hanno colpito i locali oligarchi, le cui finanze hanno subito un duro colpo. Se qualcuno si sta domandando da settimane se siano effettivi i loro problemi economici, ebbene, la risposta è sì.
L’autorevole ‘Forbes’, come si sa, ogni anno tiene conto dei guadagni e dei conti in banca delle persone più ricche del mondo. Lo fa inevitabilmente anche per imprenditori, magnati e affaristi della Russia. C’è quindi una conferma sugli effetti nefasti delle sanzioni dell’Occidente ai loro portafogli? La risposta è sì, ed è anche piena e ampiamente documentata.
Il mese di aprile ha visto ‘Forbes’ pubblicare la sua tradizionale lista che comprende i miliardari del mondo, inerente come è ovvio all’anno 2022. Ebbene, qui i ricconi provenienti dalla Russia risultano essere 83, contro i 117 del 2021. E non è tutto, perché il loro patrimonio combinato arriva a 320 miliardi di dollari, mentre l’anno scorso tale cifra era di 583. Complessivamente hanno quindi perso 263 miliardi di dollari nel giro di 12 mesi.
Tra chi ha visto il proprio patrimonio precipitare dopo lo scoppio della guerra in Ucraina c’è Vladimir Lisin. Si tratta dell’uomo più ricco di Russia, con un patrimonio che attualmente tocca i 18,4 miliardi. In un anno, però, è sceso addirittura del 30% (con una perdita di 7,8 miliardi di dollari). Magnate dell’acciaio, già a marzo criticò con parole durissime l’iniziativa bellica voluta dal Cremlino. Ma non è bastato a evitare il tracollo, che è stato ancora più severo per Vagit Alekperov. Quest’ultimo è uomo forte del gigante petrolifero Lukoil, tra le principali compagnie del settore dopo le società statali Sberbank e Rosneft. Pur rompendo con gli altri big nazionali, quest’ultimo ha perso addirittura 14,4 miliardi e ora ne possiede 10,5.
Chi ha fatto registrare le perdite peggiori rispetto al proprio patrimonio è però il magnate dell’oro Suleiman Kerimov. Figura decisamente diversa rispetto alle precedenti (è anche parlamentare in Russia), fu sanzionato dagli Usa già nel 2018 per alcune operazioni opache. Oggi vanta 4,4 miliardi di dollari, ma ne ha lasciati per strada ben 11,4. Chi ne ha persi in assoluto di più è tuttavia Alessio Mordashov, signore del ferro e imprenditore anche nel mondo del turismo. Vicino al Cremlino, ha visto bruciare 15,9 miliardi dei suoi averi: ora ne ha 13,2. In passato fu l’uomo più ricco del Paese, classifica che ora vede al secondo posto Vladimir Potanin. Anche quest’ultimo, magnate del nichel e del palladio, ha però visto sfumare 9,7 miliardi e ne ha ora 17,3.
Non possiamo che chiudere con Roman Abramovich, essendo finito anche al centro dell’attenzione pubblica per un presunto avvelenamento dopo aver tentato di aiutare i negoziati tra Russia e Ucraina. Anche l’ex patron del Chelsea, infatti, ha perso oltre metà del suo patrimonio (7,6 miliardi, ora ne possiede 6,9). Tutti questi dati, come spiega ‘Forbes’, confrontano i patrimoni netti dell’11 marzo 2022 con quelli del 5 marzo 2021. Un lasso di tempo durante il quale gli oligarchi hanno bruciato in media il 27% della loro ricchezza.
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