Continua l’ondata di sanzioni da parte dell’Occidente contro la Russia dopo l’invasione dell’Ucraina. E presto potrebbero aggiungersene di nuove, ben più pesanti. Stati Uniti e Unione europea sarebbero infatti pronti a bloccare a Mosca l’accesso ai finanziamenti del Fondo Monetario Internazionale.
Lo riporta in esclusiva Reuters. L’agenzia – che scrive di aver avuto conferme da sei ufficiali del Fmi – sostiene che gli Usa sarebbero pronti a limitare la possibilità della Russia di beneficiare della sua allocazione di Diritti speciali di prelievo. I Dsp non sono una valuta vera e propria, bensì un diritto di acquisire una o più “valute liberamente utilizzabili” detenute nelle riserve ufficiali dei 190 Paesi membri. Queste sono il dollaro, l’euro, lo yen e la sterlina.
Nel mirino degli Usa ci sarebbero dunque i Dsp allocati per la lotta al Covid-19. Lo scorso anno Mosca ha infatti ricevuto una nuova allocazione di 17 miliardi di dollari come sostegno contro la pandemia; ma se volesse spenderli sarebbe costretta a trovare un partner pronto ad accettarli e a fornire in cambio valuta. Una prospettiva molto complicata dopo l’inizio della guerra in Ucraina.
La misura allo studio dell’Ue potrebbe invece essere ancor più impattante per la già fragile economia russa. L’Unione valuta infatti l’ipotesi di tagliare fuori Mosca direttamente dai finanziamenti del Fmi. Anche se, dicono alcuni funzionari dell’Eurozona citati da Reuters, questo scenario è improbabile se non addirittura impossibile, anche sul piano legale.
Perché per un’azione del genere servirebbe una larga maggioranza di Paesi favorevoli, fra cui la Cina di Xi Jinping, alleato del presidente russo Vladimir Putin. Un’altra ipotesi potrebbe infine essere quella di togliere alla Russia il diritto di voto. In ogni caso, comunque, l’obiettivo dell’Occidente è quello di isolare economicamente Mosca, più di quanto già non lo sia.
Le limitazioni al Fondo Monetario Internazionale, inoltre, potrebbero far parte di un nuovo – e più ampio – pacchetto di sanzioni. Finora Mosca ha già subìto duri colpi agli asset della sua banca centrale; oltre al divieto per le sue compagnie aeree di volare sui Paesi dell’Ue, su Usa e Canada. Per non parlare poi delle sanzioni mirate contro oligarchi e personaggi con un forte ascendente sul Cremlino e la rimozione di alcuni istituti bancari del Paese dal sistema Swift.
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Nel frattempo, la direttrice operativa del Fondo, Kristalina Georgieva, oggi ha parlato con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Georgieva ha assicurato una “rapida risposta” alla richiesta di finanziamenti urgenti da parte di Kiev. Le fonti citate dall’agenzia, comunque, confermano che il dibattito al Fmi ha riguardato diverse ipotesi, perfino quella dell’esclusione di Mosca.
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