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“Una presentazione del documento più concisa, non tanto in termini di lunghezza, ma di rapporto tra testo e contenuti sostanziali, sarebbe secondo me stata più efficace. Il Pnrr (Piano nazionale di ripresa e resilienza, ndr) nella sua versione attuale abbonda di affermazioni di carattere generale e di ripetizioni che secondo me rendono il documento meno efficace di quello che dovrebbe essere, e soprattutto di più difficile lettura”. Così Carlo Cottarelli, direttore dell’Osservatorio sui conti pubblici italiani, durante una conferenza alla commissione Bilancio della Camera.
I problemi del Pnrr
“Nelle prime pagine del Pnrr si definisce la strategia di crescita che l’Italia dovrebbe seguire: questa parte, che è assolutamente fondamentale, deve essere molto migliorata. Occorrerebbe, prima di tutto, chiarire fin dall’inizio che la crescita richiede capitale fisico, investimenti pubblici e privati, capitale umano e riforme. Dev’essere adottata quella che noi economisti chiamiamo la ‘produttività dei fattori’. Nella sua forma attuale il Pnrr è molto concentrato sull’investimento pubblico e molto meno sul creare condizioni affinché gli investimenti privati si allochino in Italia, piuttosto che andare all’estero. Il testo si concentra anche poco sull’individuazione delle riforme per l’utilizzo efficiente del capitale. C’è anche insufficiente attenzione per il rafforzamento del capitale umano“, conclude Cottarelli.