Recovery Fund, finalmente!
Sulle pagine di newsby eravamo stati i primi a tifare per un’Europa convintamente solidale fra gli Stati membri, attraverso un indebitamento comune e sussidi anche a fondo perduto indirizzati a chi, soprattutto a causa del Covid-19, ha registrato le ferite più sanguinose in campo economico.
Non è stata una passeggiata, tutt’altro: questa grande unione si è vista forse solamente nell’esito finale, frutto di un grande compromesso partorito in quattro giorni di botta e risposta durissimi, ma le cifre che l’Italia ha portato a casa (209 miliardi totali) con il Recovery Fund non possono che far sorridere.
La pensa così il Professor Lucio Lamberti, che in questa puntata rivendica il valore ideologico di quanto è emerso dal Consiglio Europeo fiume di Bruxelles. Tanti, però, gli oneri che tutto questo comporta. “E’ un passaggio storico, se vogliamo una svolta epocale. Oltretutto l’Italia è riuscita a conservare lo stanziamento iniziale totale nonostante il lungo negoziato – dice l’economista -. Ora però ci chiedono riforme, ci chiedono di realizzare le opere, ci chiedono stabilità. Questo crea malcontenti, sia in maggioranza che in opposizione, perchè questi soldi li volevano gestire tutti“. Poi, il punto su cui Lamberti batte da sempre: “Abbattiamo i tempi della burocrazia una volta per tutte!”.
Recovery Fund: “Conte il vincitore, perde chi non ci ha creduto”
“Conte e l’Italia sono i vincitori di questo Recovery Fund – afferma Lamberti -. Bravi a crederci e a giocarsi le proprie carte a Bruxelles. Se dal punto di vista dell’amministrazione pubblica non lesino critiche al nostro premier, è innegabile che dal punto di vista giuridico il Presidente del Consiglio ha espresso competenze utili a disinnescare le insidie dei “frugali”, come la richiesta di diritto di veto di ogni singolo Stato membro”.
Secondo Lamberti, inoltre, c’è un altra carta che l’Italia potrà presto giocarsi nei confronti dell’Olanda (“Amsterdam non ha giocato bene le sue fiches). “Il dumping fiscale e i privilegi che offrono possono essere tema di dibattito in autunno, l’Italia può rilanciare su questo in Europa forte dell’appoggio di alleati importanti come ad esempio la Germania”.
Sul cammino della “nuova” Europa, l’ostacolo dalla Germania
Lamberti, tuttavia, non vede il percorso verso lo stanziamento dei fondi del Recovery Fund così semplice. Ecco il perchè: “Più che la discussione che dovranno fare in seno ai vari singoli parlamenti, ciò che deve preoccupare è la Corte Costituzionale tedesca. In tanti hanno dimenticato l’accusa che i giudici hanno lanciato alla BCE, secondo loro non autorizzata ad agire con autonomia sulle varie banche centrali. Nonostante Angela Merkel abbia cercato di sdrammatizzare questo passaggio, la discussione è in realtà molto delicata. Da Francoforte devono offrire una relazione ormai in tempi brevi e l’esito di questa nuova contesa sarà determinante per il futuro di quanto deciso a Bruxelles”.
Insomma, tante questioni ancora sul piatto nonostante le vacanze ormai alle porte anche per politici ed economisti. Fra questi, anche il nostro Professor Lamberti, che insieme al direttore Andrea Eusebio vi dà appuntamento a settembre per tornare ad analizzare, attraverso le loro chiacchierate, i complicati meccanismi dell’economia nazionale ed internazionale.