Quota 102 e 104, la Cgil: “Misure inutili, solo 10mila coinvolti”

Quota 102 e 104 è una misura sostanzialmente “inutile”. A dirlo è l’Osservatorio Previdenza della Fondazione Di Vittorio e della Cgil nazionale, che in uno studio ha calcolato l’impatto della riforma pensionistica transitoria allo studio del Governo nella Manovra 2022.

Secondo il sindacato la platea delle due misure si limiterebbe a poco più di 10mila uscite per la pensione. La stima è ricavata proiettando nel prossimo biennio i dati di chi ha finora usufruito di Quota 100 sulla base dei vincoli anagrafici delle nuove misure: 64 e 66 anni.

Stando al calcolo della Cgil, dunque, sarebbero 8.534 le persone coinvolte nel 2022 e 1.924 nel 2023. Molti di coloro che ne potrebbero beneficiare, infatti, hanno già maturato i requisiti per uscire dal lavoro con Quota 100 prima della scadenza, fissata per il 31 dicembre 2021.

Ghiselli (Cgil): “Quota 102 e 104 misura inutile”

“È necessario che il Governo ci convochi nei prossimi giorni e si dichiari disponibile ad aumentare sensibilmente le risorse previste nella prossima legge di Bilancio per la previdenza, attualmente pari alla cifra ‘simbolica’ di 602 milioni”, commenta Roberto Ghiselli, segretario confederale della Cgil.

Secondo Ghiselli, inoltre, l’esecutivo dovrebbe avanzare “proposte che tengano conto dei contenuti della nostra piattaforma unitaria. Piattaforma che prevede una flessibilità in uscita per tutti dopo 62 anni d’età o 41 di contributi; oltre a interventi per donne, giovani, disoccupati, lavoratori precoci, gravosi o usuranti.

“La proposta di Quota 102 e 104, se venisse confermata dal Governo, costituirebbe una misura inutile, che non darebbe alcuna risposta – continua Ghiselli –. Il punto principale non è come rendere più graduale l’uscita da Quota 100, ma come riformare complessivamente il sistema.

“Nel 2022 – spiega invece il responsabile Previdenza pubblica della Cgil, Ezio Cignapotrebbero accedere a Quota 102 solo le persone con almeno 64 di età, ossia chi è nato dal 1956 al 1958 e con 38 anni di contributi.

Non un contributo in più, “altrimenti avrebbero maturato Quota 100; non un contributo in meno altrimenti non raggiungerebbero il requisito contributivo, essendo Quota 102 una misura della durata di un solo anno, aggiunge Cigna.

Salvini: “Errore rifinanziare Rdc e tagliare pensioni”

Quota 102 e 104, nei piani del Governo, dovrebbero agevolare il superamento di Quota 100 evitando così lo scalone anagrafico con il ritorno alla legge Fornero. Misura, Quota 100, bandiera della Lega e fortemente voluta dal segretario del Carroccio, Matteo Salvini, durante il Governo Conte I.

E proprio Salvini oggi è tornato ad affrontare la questione. Parlando con i cronisti fuori dall’aula bunker del Pagliarelli di Palermo, ha dichiarato: “A me non interessa la forma, ma la sostanza. Ho scritto mentre ero in aula al presidente Draghi perché sentivo robe strane. Sono a disposizione per incontrarlo quando vuole, anche domani”.

“Sarebbe un errore rifinanziare il Reddito di cittadinanza e tagliare le pensioni – ha proseguito il leader leghista –. Chiederemo al Governo che gli otto miliardi di taglio di tasse diventino anche di più, a partire dai più colpiti dal Covid”.

“Quindi partite Iva, autonomi, liberi professionisti, precari, artigiani, commercianti – ha concluso Salvini –. Chiederemo di innalzare il tetto della flat tax fino a un fatturato di 100mila euro e che l’Ecobonus del 110% sia esteso anche ai paesi, ai piccoli comuni e alle unità singole”.

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